Senza troppe pretese ne viene fuori un disco molto godibile
STIUI è un disco che non ha troppe pretese e che, forse proprio per queste, alla fine della fiera non solo si lascia ascoltare ma lascia anche un buon sapore in bocca. Infatti, grazie a pezzi immediati e divertiti come Mentore la ricetta pop-punk di Stefano Agostoni funziona e coinvolge, specialmente nella seconda parte del disco. Disco che, è bene ricordare, è nato ormai due anni fa, sulle scie della reclusione pandemica a cui tutti quanti eravamo stati destinati: "STIUI nasce da un'idea di Stefano Agostoni che decide durante il primo lockdown del 2020 di chiedere a diversi amici musicisti di arrangiare una serie di brani da lui composti con voce e chitarra".
Si capisce bene allora che la voglia di stare insieme a suonare anche distante domina su tutto e che se vogliamo ricercare chissà quale raffinatezza nei testi o negli arrangiamenti probabilmente abbiamo sbagliato disco. Qui tutto è immediato e istintuale, gesti sonici per combattere un mondo spaventoso se proprio la si vuole prendere dal punto di vista filosofico.
Quest'operazione quindi funziona? Sì, ma soprattutto nella seconda parte in cui tutto è ancora più affilato e immediato. Prima invece qualcosa scricchiola come se vi fosse stata una sorta di reticenza a mostrarsi per quel che si è che poi, sul finale, è stata completamente sorpassato. Un buon lavoro pop-punk insomma.
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La recensione STIUI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-06-20 08:11:56
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