Il primo singolo del torinese Buonanotte sembra il solito poppettino estivo ma, in realtà, nasconde un intento espressivo più sottile e radicato in sensazioni odierne
Tra il saper fare ironia e il prendersi sul serio senza saper procedere nel migliore dei modi ci passa una linea sottilissima che rischia di sciogliersi alla prima e più innocente ipotesi di commistione tra le parti. Un considerevole rischio di fraintendimento, infatti, può farsi strada al cospetto dell'udito più assuefatto da certi stilemi di mercato quando si sceglie di continuare a prestare il proprio talento intuitivo e strutturale – che c'è e si sente – al solito poppettino innocuo di matrice tutta nostrana e tanto in voga in questa epoca di senso smarrito e mancanza di concreta sostanza mainstream.
Chissà, magari nella speranza di incanalarsi in un percorso indie-pop tricolore al seguito delle migliori matrici di influenza più intelligentemente discorsiva ma, allo stesso tempo, cercando di presentarsi ai network radiofonici come in grado di raggiungere uno speranzoso quantitativo di pubblico di massa intriso di ascoltatori passivi – quindi di non ascoltatori – il bravo Buonanotte, col suo primo singolo Una canzone d'estate, sceglie di dare inizio a questa sua interessante avventura musicale dando sfogo a un impulso creativo fondamentalmente cantautorale che richiama a sé sonorità di uso comune a livello nazionale. Un'impostazione, quindi, facilmente orecchiabile ma – attenzione – anche intrisa di quella sorta di fragilissimo 'spleen' interiore che contraddistingue ogni comune mortale impossibilitato ad uscire vincitore dalla lotta con tempi e modi d'essere in piena antitesi con un'idea di stare al mondo ampiamente condivisa dalla comune opinione.
Caratteristiche, queste, di tutto rispetto laddove – lo sappiamo bene – non è così semplice coniugare savoir-faire stilistico con impatto radiofonico immediato e 'tormentonabile' ma non del tutto svendibile al ribasso. In questa direzione, forse, un brano come Una canzone d'estate pecca nel non riuscire chiaramente a mettere nero su bianco una simile intenzione, ma la sostanza è presente e lascia ben sperare per esperienze future, meglio se sulla lunga distanza.
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La recensione Una canzone d'estate di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-26 15:31:34
COMMENTI (2)
@Buonanotte Grazie a te e in bocca al lupo.
@veddie84 grazie per la recensione. Mi trovo a mio agio tra le tue parole.