La busta con l’EP degli Ederadirame me l’hanno consegnata a mano, me l’ha detto il mio portiere. Che strano, penso. Dentro ci trovo anche un plico di svariati fogli, su cui cerco di mettere a fuoco. Sgrano gli occhi, non capisco: cos’ho tra le mani? Un racconto, un banale comunicato stampa, il delirio di uno dei componenti del gruppo? Il Re Giafacle... la Dea del Vento… Tancredi il Giullare… Nooooo. Non ditemi che è il solito gruppetto prog che pensa di vivere nella bella fiaba fatta di gnomi e principesse da trarre in salvo perché oggi non è giornata. Ho già un bel daffare dentro casa con tre homosapiens che credono di vivere nei giochini di ruolo on line. Posteggio plico e cd sulla solita mensola per parecchie settimane e decido di rimandare l’ascolto a tempi più distesi e sereni.
Ora, non è che i tempi siano così sereni, ma metto comunque il demo in questione nel lettore. Seguo i testi e leggo la sceneggiatura. In parole povere, gli Ederadirame hanno costruito le loro sette tracce – anche il numero sarà simbolico? - sulle vicende di un certo Re che vorrebbe lasciare ai posteri l’ardua sentenza ma che non ha discendenza. Alla fine il modo per fare due figli lo trova e a quel punto entrano in gioco il male e il bene, la speranza e il senso di colpa, la magia, le forze della natura. Un musical, in sostanza.
Be', non ci saranno i folletti, ma progressive lo è di sicuro. Tuttavia, incredibile dictu, mi piace. Certo, c’è dentro un po’ del Banco del Mutuo Soccorso e gran parte del rock sinfonico, ma l’atmosfera medievale a cui puntano non è noiosa, semmai saranno i contenuti ad essere ripetitivi. Il ritmo incalza veloce dosandosi ben bene anche grazie agli arrangiamenti melodici; le chitarre sono incazzate al punto giusto, pronte ad ammorbidirsi nelle aperture agli assoli, precisi e godibili. La batteria è sempre lì, implacabile, a ricordarti che si può spingere anche senza l’ansia di protagonismo, ché la scena è tutta per la voce. Un timbro che più azzeccato non si può, un giullare intonatissimo e coinvolgente che decifra le complicate tracce lanciate dal suo bassista. E poi, tastiere. Tastiere malleabili, nel saltare dal grave all’acuto; convincenti, anche quando si tratta di ripetere lo stesso inciso.
Buona la prova degli Ederadirame, sicuramente buonissima nel convincere me, che al solo parlare di progressive sbadiglio. Cercano di portare avanti un progetto ambizioso, forse sanno che scomodando regine e menestrelli non si conquista certo il mondo, ma la nicchia c’è, e credo sia anche ben assortita.
Non vi racconto che fine fa Giafacle, né se la Regina si è ingelosita. Però, in verità vi dico, che vale la pena arrivare fino all’ultima traccia.
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La recensione s/t di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-06-21 00:00:00
COMMENTI (1)
Io sono malleabile...hahahahaha.....da paura:)