I ritmi della natura e i Da Captain Trips.
Uno sciamano domina l’artwork, lì, al centro del disco. I titoli, dal canto loro, da quello dell’album ai pezzi che lo sostengono, non lasciano spazio a chissà quale interpretazione. Fiumi, montagne, oceani e così via: elementi della natura, con il suo corso, il suo divenire, i suoi flussi. Una dedica che sembra scontata in tempi di Green Work Culture e ambientalismo a manetta, ma che appare, più che altro, come un auspicio per un ritorno alla lentezza, al rispetto dell’orologio biologico, a quella Slow growth of everything evocata con orgoglio dai Da Captain Trips, una delle punte di diamante della Vincebus Eruptum Recordings.
I sei pezzi contenuti nel vinile di “Maths of the Elements” (il supporto cd prevede la presenza di una bonus track) si sviluppano attraverso una struttura ben precisa: gli arpeggi della chitarra elettrica, i ricami delle tastiere, la sostanza della sezione ritmica disegnano quasi sempre una partenza lenta, circolare, che poi cresce, si dilata, fino a prendere altre direzioni e a sostanziarsi in lunghe cavalcate strumentali. Possibile che alla base del percorso ci sia una seria di improvvisazioni alle quali, poi, non è rimasto altro che stabilizzarsi attorno all’idea di una pregevole slow-psichedelia, attorniata da elementi prog e dream pop di contorno. Un suono che, al di là di una lentezza conclamata e dei suoi tentativi di espandersi accanto ai ritmi della natura, non rinuncia a piazzare qualche variazione sul tema: leggasi le chitarre sature e il feed-back di “Mountains: Fire and Earth Sculpt”, la ritmica sostenuta di “Clouds: Water and Fire Shape” o l’elettricità molesta edificata all’interno della parte finale di “Skies: Fire and Air Set”.
Se i precari equilibri della terra sembrano sempre più al centro dell’attenzione e della cosiddetta agenda politica, i Da Captain Trips, per quanto possibile, offrono consapevolezza: ogni loro brano gira attorno all’ambizione di spingere l’ascoltatore a immergersi negli elementi della natura evocati nel titolo dell’album. Sembra poco, ma non lo è, soprattutto in un momento di forte disagio post capitalistico come quello che stiamo vivendo oggi.
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La recensione Maths of the Elements di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-09-17 18:00:00
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