PseudospettriSummertape2022 - Sperimentale, Pop, Elettronica

Disco della settimanaSummertapeprecedenteprecedente

Da un limbo ultraterreno pulsa l'elettronica eterogenea del collettivo, per raccontare il dramma del presente e di noi che ci viviamo dentro

Pseudospettri, come a dire che è solo il fatto di avere ancora un corpo che non ci rende solo degli spiriti, nonostante l'individuo sembri scomparire sotto i colpi del presente. Pseudospettri, atto di espressione caotico, disordinato, libero, in un bunker di cartapesta come la mitologica cameretta. Pseudospettri, le schegge impazzite di un futuro che arrivano da non si sa bene dove, ma che è fondamentale arrivino qui e ora. Sotto questo nome si cela un'etichetta/collettivo di artisti/progetto multidisciplinare perché non può essere altrimenti, nell'epoca dell'iper-contaminazione, che accoglie l'estate con il suo Summertape, seconda compilation pubblicata dalla label dopo lo Pseudotape dello scorso novembre.

Anche se sono in tanti, li nominiamo tutti: Lanyard, b.estye, Kuzu, Giumo, Lisso, Greta, Drew Seele, Keith Blonde, Refo, Chairman Giulia, admia, gensit, Koaku, Ngawa, moth, Luke Lecomte, Kxrine, Hate Engine, Ermete Diara. 19 musicisti, tra cui potrebbe nascondersi la next big thing dell'elettronica italiana, insieme in un progetto che è più la fotografia di una scena nata online che cerca di trovare un suo appoggio nel reale. Qualche nome lo abbiamo già incrociato la loro strada negli ultimi anni, c'è qualche appiglio familiare da Klen Sheet e Team Crociati, ma l'effetto di trovarsi un manipolo così compatto ed eterogeneo non dà abbastanza punti di riferimento per sentirsi a proprio agio. E forse è proprio questo scoprirsi al buio che li rende così magnetici.

Nelle 13 tracce di Summertape si spazia dall'elettronica minimale alla breakcore, dall'r'n'b al pop punk, con qualche sterzata hyperpop nel mezzo, il tutto calato in una dimensione homemade, figlia di un'urgenza impellente. Un'urgenza che raccoglie dentro di sé ansia, disagio, rassegnazione, attacchi di panico e un senso di morte latente, come se queste canzoni arrivassero da un limbo ultraterreno attraverso cui si osserva la realtà. Come se il futuro profetizzato dai Thru Collected l'anno scorso con Discomoneta ora subisse la stretta di un'apocalisse imminente.

Le ambientazioni alla Penguin Café Orchestra di Situazioni Distinte, la schizofrenia della traccia conclusiva Alberto, le morbide fluttuazioni neo soul di Dime, la violenza simil industrial di Product of Hatesono solo alcune delle varie declinazioni di Pseudospettri, tutte che in qualche modo guardano nell'abisso di un futuro dietro l'angolo con un misto di paura e fascino, attratti dall'ineluttabilità di un destino letale. Più che un monito, Summertape diventa un safe space dove schiudere il proprio Io più intimo, dove i fantasmi che infestano la nostra mente – o che sono già diventati noi senza che ce ne siamo accorti – possono muoversi liberamente, in una danza sempre diversa e, allo stesso tempo, calata nello stesso mondo. Non avere paura di entrarci dentro anche tu.

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La recensione Summertape di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-08 00:00:00

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