Garage e lo-fi senza compromessi nell'ep d'esordio dei Drella
A volte basta davvero poco per divertirsi. Tipo un chitarrone fuzzoso, spalmato su tutto lo spazio d’ascolto, una voce obliqua e ammiccante, trattata secondo il canone garage/psych (per chi vuole un riferimento concreto e vicino, anche alla maniera del Alberto Ferrari dei Verdena), una batteria sfacciatamente lo-fi, nascosta nel ronzio nuvoloso di chitarra e basso. ‘4-track tape’ dei Drella è così, 4 tracce audio per 7 brani di garage rock melodico ed ipersaturo, corolato da venature psych, vibrazioni ‘60s e melodie indie rock più contemporanee. Un album leggero all’ascolto e pesante del suono, orecchiabile e con un’attitudine lo-fi ingombrante, sguaiata. Non è il momento giusto per ripescare il dibattito sul lo-fi, adesso non ci interessa quanto si tratta di difficoltà produttive, quanto di scelta estetica, e in che percentuale. Basti dire che se ascoltate questo EP e ci fate troppo caso (o magari state ascoltando da un buon impianto), l’equilibrio instabile dei suoni potrebbe anche venire a noia a un certo punto; viceversa, se prese con dose consona di leggerezza e una giusta predisposizione al rumore, le 7 tracce di esordio dei Drella probabilmente vi intossicheranno le orecchie almeno per un po’ con le sue melodie acide e la sua strafottenza acustica.
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La recensione 4-track tape di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-07-23 14:08:10
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