La seconda parte di 'Deludo' è un altro tuffo imprevedibile e intenso nella testa del rapper romano
Siamo già stati nella testa distratta del produceR e rapper romano Michele Arena aka Testa Distratta qualche tempo fa, con il primo capitolo di questo ‘Deludo pt. 2’, e possiamo confermarlo: non è un posto sereno, abitato com’è da insicurezze, lutti, rimpianti e paura di delusioni che non si possono più sanare. Ma è anche un posto dove le cicatrici sono affrontate con la forza dell’introspezione artistica e, alla fine, passando attraverso addii e nuove nascite, pandemie e ostacoli vari, filtra della luce, come le crepe riempite d’oro nella pratica nipponica del kitsugi. Testa Distratta ha tutte le capacità verbali, il lessico, la metrica e la profondità di sguardo per trattare certi temi con l’autenticità di chi li vive e con la capacità di trasporli in un prodotto artistico complesso ma relativamente fruibile.
Un album corposo che, dal punto di vista vocale, di scrittura e di produzione, avvalendosi del contributo tecnico o artistico di collaborazioni varie, si muove dalle parti di un rap alternativo e nervoso, cervellotico e peso, vedi alla voce Rancore o Uochi Tochi. La cappa di atmosfera scura è compatta e uniforme, anche nei suoi momenti di apertura, ma transita tra momenti di ispirazione classica, elettronica, e rap notturno, beat in extrasistola sincopati, spesso mescolando le carte e inseguendo strutture abbastanza complesse per il genere. Una su tutte, l’ottima Non basta / Pazienza , una sorta di suite che è un esempio anche della capacità di Michele di mettere su ritornelli plumbei ma orecchiabili, a metà tra il vecchio Fibra e quelli di un famoso Michele del rap alternativo italiano, di cui eredita anche un po’ di tendenza verso passaggi quirky.
Scrittura intensa, beat interessanti e variegati, è un peccato che invece alcuni aspetti del mix lascino un po’ a desiderare, con la voce perché attratti risulta spenta, meno incisiva delle parole che pronuncia, gettando addosso all’album un’aria meno professionale di quella che meriterebbe. Testa distratta è sicuramente più un autore cerebrale che ho mattatore da banger dietro al microfono, ma ha un flow solido e i contenuti per riempirlo, a cui tocca riuscire a dare lo spazio che meritano.
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La recensione Deludo pt 2 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-08-23 14:57:39
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