Un pop d'autore che si fa riflessione sull'uomo, sul suo modo di relazionarsi con se stesso, con i suoi simili, con il suo mondo. Cuffie, play e inizia un viaggio nelle profondità dell'essere uomo tra gli uomini.
Estinzione è l'ultimo sforzo discografico di Picozzo, giovane artista abruzzese con all'attivo già un ep.
Si tratta di una raccolta di 8 canzoni tra cui una breve intro e un brevissimo intermezzo, che oscillano tra la canzone d'autore e il pop. È un album che racconta diversi stati d'animo legati alle relazioni interpersonali con diversi zoom, dai rapporti tra due persone, fino alle forze che muovono le masse.
Musicalmente si sente subito la ricerca di un equilibrio tra sonorità acustiche calde e elettronica con keys, pad e synth ben presenti, almeno quanto ad esempio le chitarre acustiche.
Batterie e bassi ben programmati, più che il motore pulsante del disco, risultano essere pennellate che, nella loro semplicità, danno una marcia in più alle canzoni.
Il sound generale ricorda un po' il primo Max Gazzè, quello de "La favola di Adamo ed Eva", sia per l'attitudine ritmica delle canzoni, sia per il timbro di alcuni synth e la divisione in moduli delle strutture.
La voce, che rappresenta lo strumento protagonista è ben mixata, ben compressa e un gradino fuori dal mix, come vuole il missaggio standard del pop all'italiana. Non ci sono parti al limite dell'estensione vocale, non ci sono orpelli inutili e tutta l'attenzione è orientata ai testi che offrono ottimi spunti poetici e di profonda riflessione.
Tutto il balance e tutto il lavoro di mastering restituiscono un prodotto perfettamente in griglia e ottimamente fruibile anche tramite impianti piccoli e mono. Ci sono un paio di canzoni che hanno il piglio del perfetto singolo radiofonico, pur non cedendo alla banalità e le durate delle canzoni seguono il trend della radio contemporanea.
Musicalmente d'impatto il featuring con Bile in Rigore, ma in realtà tutto l'album ha carattere e riesce a catturare l'ascoltatore, mantenendo alta la soglia dell'attenzione, favorita da una produzione ben curata, in cui tutto suona al proprio posto.
In conclusione Estinzione è un disco di debutto molto interessante che getta le basi per una poetica riconoscibile, come la voce che la interpreta. Unica pecca, ma è un'osservazione puramente personale, è la mancanza di una canzone metronomicamente diversa dalle altre, magari un pezzo più tirato che potesse far decollare con più decisione l'intero album. Al netto di questo piccolo appunto, siamo di fronte ad un lavoro maturo e pronto per spiccare il volo nel panorama discografico indie italiano.
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La recensione Estinzione di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-09-22 00:00:00
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