Un tempo si chiamavano Newest Indusrty e bazzicavano nella zona di Roma, incisero un cd per una piccola etichetta indipendente e parteciparono anche ad un paio di compilation, tra cui quella del Mucchio Selvaggio. Dopo questi eventi all'inzio del '98 cambiano nome e diventano Zona Industriale, passano all'italiano ritrovando il gusto per la melodia. Continuano a bazzicare per Roma, incastrati nel lavoro e nelle proprie vite, ma trovano il tempo per incidere questo demo-cd di 5 pezzi. I brani sono spesso incanalati in un'atmosfera technologica, ma resta tutto sommato un rock elettrico un po' punk, con ampie sperimentazioni.
Bellissimi i cori in "#21", pezzo in cui forse risalta l'attitudine noise del gruppo, dove le voci si sovrappongono su note diverse dando un suono decisamente straniante.
La terza traccia, "Notizie dal Confine", è ancora più sperimentale: un testo semifilosofico è recitato come in un monologo, con voce distorta e l'ascoltatore non può fare altro che seguire parola per parola quello che la voce dice. Sembra di ascoltare Jack Folla, il personaggio della trasmissione radiofonica Alcatraz (quella su radio 2).
Gli altri tre brani ("Settanta", "Indefinito Presente" e "Penolope") hanno una matrice più rock, anche se strani rumori e distorsioni compaiono di tanto in tanto ("Settanta").
"Penolope" racconta della moglie di Ulisse, che fa e disfa la stessa trama in attesa del ritorno del re di Itaca, vivendo giorno per giorno grazie alla "nostalgia di unione"...
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La recensione Zona Industriale di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-02-02 00:00:00
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