Un disco di puro punk spiazzante che non conosce alcuna regola.
Punk allo stato puro, con ritmi serrati e venature di un sarcasmo quasi demenziale: è questa la cifra stilistica dei Dowo on the Door, riconfermata anche nel loro nuovo lavoro.
Bald and Glorious, con i suoi dodici brani, è un inno al revival punk di fine anni ottanta/inizio novanta, con melodie dove la chitarra prende il sopravvento trascinando tutti i pezzi verso coinvolgenti esplosioni ritmiche.
Musica e parole si fondono in un unico insieme, soprattutto grazie al modo in cui il cantato perde ogni forma canonica, diventando solo suono.
L’inglese dei brani infatti viene storpiato, disintegrato, rimodellato per ottenere effetti acustici più che avere un vero e proprio significato; lo spirito più aggressivo e ribelle si manifesta attraverso un utilizzo del linguaggio che non segue più nessuna regola. All’inizio è spiazzante, ma andando avanti con l’ascolto del disco ci si lascia trascinare dall’insieme.
Anche se interessante come meccanismo, il suo ripresentarsi in tutte le canzoni lascia dei dubbi proprio perché difficile da assimilare, eccessivo: si tratta di una formula che se utilizzata troppo rischia di perdere la sua originalità.
Molto interessanti sono Rap Song o I play my own guitar ‘cause i hate people of the world, dove il suono degli strumenti arriva all’ascoltatore in modo più pulito sottolineando la stratificazione della melodia; sono anche i brani che più spiccano nel contesto, rispetto ai pezzi più simili tra di loro che non riescono a risultare per questo convincenti del tutto.
La voglia di provocare è forse troppa, o forse troppo forte è la voglia di suonare e farlo anche senza rispettare alcuna regola: non un disco solido in tutti i suoi aspetti ma comunque un lavoro che nasce per sperimentare, per sfogarsi, per urlare, trovando così i suoi punti di forza.
---
La recensione Bald and glorious di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-02 21:55:00
COMMENTI