Un viaggio introspettivo di crescita personale, di rifugio nell'amicizia e nelle piccole cose per poter imparare a prendere la rincorsa e vivere!
E.T. è il primo lavoro dei Franky & the Lightworkers, giovane band laziale che porta alla ribalta argomenti introspettivi, di crescita personale, di amicizia e di profonda ricerca di se stessi.
Si tratta di una raccolta di quattro brani in stile pop rock melodico italiano che strizza l'occhio anche a sonorità internazionali a cavallo tra gli anni 90 e i 2000.
La sezione ritmica vede una batteria con una buona scelta di suoni che forse però pecca un po' di profondità e capacità di forza propulsiva, soprattutto riguardo a kick e rullante. Il basso ha un suono bello rotondo, con un buon attacco che non va in conflitto con le frequenze della grancassa. L'insieme ha un piglio non troppo serrato, molto più pop che rock, che però serve a preparare e a fare da base ad arrangiamenti che sono abbastanza eterei, mai heavy.
Le chitarre elettriche sono deputate al cambio di passo in ogni canzone. Suoni puliti caldi ed evocativi si alternano a distorsioni e overdrive ben dosati nei ritornelli e nelle parti di maggior impatto, con sonorità mai slabbrate all'americana, con forse un pizzico poca acidità sulle alte frequenze, ma nel complesso ben bilanciate.
La voce come sempre merita un capitolo a parte: il timbro è riconoscibile, super pulito e ben intonato. Il trattamento fatto in fase di missaggio è molto semplice e restituisce un risultato molto reale e spontaneo. Manca però del tutto la parte interpretativa che è totalmente senza dinamiche, non traduce mai le parole in un'emozione, non alza mai il pathos e sembra fare il compitino minimo per portare a casa il risultato. Il tutto a fronte di testi che invece nascondono tra le righe messaggi importanti, profondi e addirittura scabrosi. Manca il graffio, il guizzo, la capacità di dare il passo in più a canzoni che sono già degli ottimi trampolini.
In conclusione E.T. è un punto di partenza che mostra già delle caratteristiche ben precise e un'identità quasi del tutto formata che però non è ancora del tutto a fuoco, soprattutto finchè la voce non si sbloccherà e uscirà dalla propria comfort zone per tracimare sopra tutto e tutti con carisma e forza interpretativa. L'ascolto è comunque piacevole e fluido e la linearità del missaggio riesce comunque a dare spazio a tutti gli elementi in gioco, peccando forse in qualche dinamica che avrebbe differenziato un po' le strutture delle canzoni. Si tratta di un antipasto che, in quanto tale, serve per aprire l'appetito per un lavoro lungo e completo. Restiamo in attesa, col tovagliolo a mo' di bavaglino e l'acquolina in bocca.
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La recensione E.T. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-10-11 16:26:53
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