Un disco per fare i conti con l'orgoglio e lasciarsi il passato alle spalle.
Tempo al tempo è il titolo del nuovo album di Pablo Staccoli, il primo registrato interamente in studio dopo Abbiamo l'esordio autoprodotto nel 2019.
Il cantautore livornese propone una canzone dai forti caratteri autobiografici, un indie-rock intimo ed esistenziale per provare a rialzarsi dopo una caduta. Il disco si compone di otto brani che sono lo specchio degli ultimi tre anni vissuti dall'autore, un periodo di alti e bassi raccontato attraverso un sound che richiama molto il grunge degli anni Novanta e il rock alternativo dei primi duemila. Il disco si apre con l'intensa title-track, un brano dall'inizio arpeggiato e melodico che lascia poi spazio alle distorsioni di una chitarra che regge tutta la struttura del brano. Tra le influenze riconosciamo i Pixies, ma anche i Placebo e gli Smashing Pumpkins nelle note di "Bestemmie e cose del genere", accompagnati da uno stile autobiografico che ricorda quello di Appino e di Giorgio Canali ("Sei Te", "Povero Disgraziato"). Echi dei primi Afghan Whigs si rintracciano in "Onesta Cosa Rara", con la chitarra distorta che si apre claustrofobica a riprendere le sonorità taglienti di un tempo.
Pablo Staccoli ci regala un disco molto personale, uno squarcio di vissuto interiore interiorizzato e rielaborato attraverso un sound generazionale che gli appartiene quasi quanto le sue storie. Una prova incoraggiante che proietta l'artista toscano in una dimensione interessante e meritevole di attenzione, soprattutto da parte di chi ama il rock istintivo ma genuino e sincero.
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La recensione TEMPO AL TEMPO di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2022-11-11 07:35:00
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