Una prova impeccabile a cavallo tra hardcore e metal per il secondo album dei Lacerhate
‘Blood.Lies.Idiots.Death.’ è l’ennesima conferma, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che per fare un bel disco di musica pesante a ventunesimo secolo ben inoltrato non c’è bisogno di tirare fuori dal cappello nuovi ibridi o sperimentazioni inedite, ma basta giocare bene le proprie carte. Come se fosse facile. Per i Lacerhate, tuttavia, sembra esserlo: ‘Blood.Lies.Idiots.Death.’ è un disco sorprendente nella sua compattezza e godibilità, un ascolto scorrevole e senza intoppi che scorre liscio come il piombo fuso nei suoi circa trenta minuti di durata, senza sorprendere con trovate innovative ma stupendo continuamente per la cura di arrangiamento, esecuzione, mood e potenza. Il gruppo bergamasco arriva da un hardcore con tinte metal, ma con questo secondo lavoro sulla lunga distanza approda definitivamente al crocevia tra le diverse sfumature di punk hardcore e metal che si sono accavallate, ibridate e scontrate negli ultimi trent’anni o giù di lì: metalcore, goove metal, thrashcore, deathcore, sfumature black e post-hardcore trasfuse in un muro di chitarre e basse frequenza, un cantanto che spazia tra growl gutturale e scream lacerante. E in una tracklist dinamica ricca di parti tirate, breakdown muscolari, mid tempo e puntate su riffing e parti strumentali più vicine al metal tradizionale, sfumature sludge, momenti in cui i brani prendono aria con qualche lick più melodico o una linea vocale trascinante.
Brani come Puppets e Scum Of The Earth, sono un ottimo esempio della varietà che si nasconde anche all’interno di generi considerati più canonici sul piano delle dinamiche e degli arrangiamenti, e un balsamo per chi sa che anche nel dire tupa tupa c’è un mondo di varietà e possibilità, o per chi ama farsi sorprendere da un cambio di ritmo inaspettato, da un assolo suonato per volere e non per obbligo formulaico. Insomma per chi ad un buon livello di potenza e cattiveria vuole associare anche un po’ di divertimento, che qui non si prende un attimo di pausa per otto tracce di fila.
---
La recensione Blood.Lies.Idiots.Death. di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-11 15:04:11
COMMENTI