Un viaggio all'interno dei meandri più oscuri della nostra società a suon di hard rock cantautorale
Un po' Scorpions, un po' Nomadi. Memorie (Nel Vento), il nuovo singolo dei Mystrales è una canzone che sembra tenere il piede in due scarpe. Un pezzo in bilico su una strana alchimia tra il pop cantautorale italiano degli anni '60 e l'hard rock della due decadi successive.
La band romana confeziona un brano lungo quasi sei minuti dentro cui sono racchiuse tantissime influenze stilistiche e compositive. Dopo l'arpeggio di chitarra iniziale a forti tinte progressive, la canzone si ingrossa come un mare in burrasca fino ad arrivare al giro di boa sonoro dei due minuti e otto secondi, in cui un mastodontico accordo di Mi maggiore introduce alla seconda parte del brano, decisamente più rockettara e vicina al mood di Propaganda, il secondo singolo pubblicato dal gruppo.
Dopo un lungo intermezzo, dominato da un assolo di chitarra carico di bending e dive bombs degne delle rock ballads più tamarre degli anni '80, Memorie (Nel Vento) sfocia in un inaspettato special finale che, con il suo sincopato ritmo in levare, ricorda le caraibiche atmosfere del reggae.
Un vero e proprio mosaico sonoro in grado di sostenere un testo che, partendo dall'effimera caducità della vita, compie una onirico viaggio nei lati oscuri e infernali della civiltà odierna.
L'unica pecca del brano, davvero ben orchestrato, è il cantato di YasNìyol, il leader dei Mystrales assieme a Dojokun, che in certi momenti si lancia in acuti un po' troppo esasperati. Un difetto che può essere facilmente corretto in ottica soprattutto dei live, abbassando la canzone di un tono o un semitono. Promossi a (quasi) pieni voti.
---
La recensione MEMORIE (NEL VENTO) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-26 11:22:00
COMMENTI