Un esordio promettente con alcune asperità ancora da smussare, Yule è una promessa interessante per ciò che potrebbe venire dopo.
Fede e relazioni umane, percorsi interiori e spiritualità. Non certo i primi ambiti in cui verrebbe da collocare un genere come la trap. Ma ormai i tempi sono maturi, e quel mondo si è aperto a contaminazioni e influenze che sembravano impensabili solo fino a qualche anno fa. È in questo contesto che nasce un esordio come Yule, che nasce dalla collaborazione di Gemma e Azael. Sonorità che originano tra le quattro mura di una cameretta, rarefatte e ondivaghe come certi sogni leggeri, accompagnano racconti personali di crescita e acquisite consapevolezze, in cui riescono a trovare spazio anche temi come la fede e la ricerca del divino, nel quale spesso l’amore per qualcosa di terreno trova una corrispondenza in una dimensione più alta.
Un punto di raffronto potrebbero essere le uscite più intimiste e personali della Lovegang, con diversi momenti che ricordano in particolare Pretty Solero. Vero è che rispetto al collettivo romano, i due rapper hanno ancora qualche asperità da levigare. Alcuni momenti nel corso dei diciotto minuti che compongono il disco potevano essere sviluppati meglio, o rifiniti con più cura, smussandone le ruvidezze. Queste imperfezioni non oscurano però la qualità di questo dischetto, un piccolo gioiellino che fa ben presagire per uscite successive ben più corpose, sia qualitativamente che quantitativamente.
Una nota a margine va fatta per la copertina, che sembra fatta per piazzarlo nell’impresentabile cestone dei cd in saldo in un qualche autogrill. È pur vero che su un sito di musica, quindi collegato al senso dell’udito, la vista dovrebbe giocare un ruolo marginale, ma rimane pur vero che anche l’occhio vuole la sua parte.
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La recensione Yule di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-30 02:46:45
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