Mammut Nel Caos SOLLEONE 2022 - Psichedelia, Alternativo, Spoken word

SOLLEONE precedente precedente

Un album oscuro, simile a un'allucinazione nel deserto, guidati dal sound psichedelico e dalla spoken word di Mammut nel Caos

Il Nuovo De Mauro, il dizionario del settimanale Internazionale che si può consultare qui, definisce il solleone come “il periodo compreso tra la seconda metà di luglio e la prima decade di agosto, quando il Sole si trova nella costellazione del Leone”; per estensione, “il sole dell’estate, spec. nelle ore intorno a mezzogiorno; calura estiva”.

Insomma, non è un sole che ti rallegra la giornata, ma ti fa stringere gli occhi e ti annebbia il cervello. Ti confonde, ti stanca e ti fa rimpiangere l’autunno. Solleone di Mammut nel Caos – il nome del progetto one mand band di Angelo Barraco – ha lo stesso effetto hazy e da allucinazione desertica, guidati dal sound psichedelico e dalla profonda e sussurrata spoken word del cantautore, che ci accompagna in tutti i brani – tranne l’ultimo.

In Solleone Mammut nel Caos ci propone pezzi ossessivi, oscuri e martellanti. Per ogni brano sceglie un riff da ripetere a oltranza per tutta la sua durata, espandendolo magari, esplorandone le dinamiche, ma ritornando sempre al mantra iniziale, senza perderlo mai.

Strade di pioggia, ad esempio, ha un ombroso strumming ripetuto ancora e ancora, spezzato solamente da synth alla francese (fanno pensare ai Juniore, per intenderci). Catalino ha la stessa dinamica di Strade di pioggia: strumming di chitarra mescolato a sintetizzatori e organo da colonna sonora di un vecchio film horror. A metà il pezzo si fa più oscuro che mai, e anche la voce viene distorta e raddoppiata in modo inquietante.

Non mancano tracce kraut, che ricordano i suoi lavori precedenti, come l’EP Subito dopo pranzo (Edizioni Lungoviaggio, 2021): le sentiamo nella distorta Il tempo delle attese e in Wood, che chiude l’album e si differenzia completamente dai sei brani che la precedono. Niente più spoken word; testo cantato in inglese, base super kraut rock. Sembra essere messa lì volutamente, per svegliarci dalla trance psichedelica in cui potremmo essere finiti durante l’ascolto.

Solleone, nonostante il titolo, è un album nero come la notte. Come un sonno vigile che non rilassa, non rinvigorisce, e ci fa fare sogni di fango, ghiaccio, deserto e graffi.

Notevoli i testi, che lasciano intuire la carriera da giornalista e scrittore di Barraco. E quello di Rimini Rimini Rodeo riassume lo stato nebuloso in cui ci trasporta questo album: Il vento soffiava come un leone / Moriva / Era tutta polvere dentro scatole vuote / Distese infinite e valorosi guerrieri / Morti, sconfitti, abbattuti, come in un deserto / Ghiaccio, si scioglie lentamente sulla superficie / Dormite, dormite tutti / Solo l’ombra ci accompagna.

---
La recensione SOLLEONE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-16 14:19:00

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autore avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia