Gli Alchimia sono una band romana attiva dal 1992 che ottiene la pubblicazione di questo CD grazie alla vittoria di un festival promosso dal comune di S.Elpidio e dalla rivista Avvenimenti; il CD intitolato Rock No Stop e' uno split contenente anche cinque brani dei Tupamaros, dei quali gia parliamo in un'altra recensione.
I sei brani proposti dagli Alchimia sono sicuramente piuttosto difficili da etichettare, ma senza timore di smentita, si puo' affermare che le numerose influenze si vanno ad inserire su una matrice nettamente progressive.
Un dolce flauto fa da intro a The Secret Song che scorre evocando atmosfere del nord europa, intrecciando strumenti e voci con chiari riferimenti alle sonorita' d'Irlanda.
Forti contaminazioni in L'antico regno di Saba che si apre con la recitazione di un passo del corano, proseguendo su melodie orientaleggianti, con il cantato in italiano interrotto dal ritornello in arabo.
Il progressive sfuma in ampi momenti rock in Fede, sicuramente il brano piu' intenso degli Alchimia, arricchito da assoli, raddoppi vocali e un finale in cui vengono cantati dei mantra su accordi acustici.
Evocativa e sognante la voce che apre Madre, pezzo variopinto che si evolve tra distorsioni, flauto, controtempi e cambiamenti di sonorita' che lo rendono molto intrigante.
Una lontana chitarra acustica accompagna un flauto ovattato nel rock di Qui fra voi, forse il brano che sono riuscito ad apprezzare maggiormente, grazie alla immediatezza della melodia.
L'outro di Margherita intarsia teneri momenti flautistici su una base acustica, chiudendo un CD valido anche se difficile da comprendere in pieno per chi, come me, non ha grande emotivita' verso un certo tipo di suoni.
Gusti a parte, gli Alchimia meritano di essere ascoltati, anzitutto perche' dotati di grandissima tecnica strumentale e comunque capaci di comporre brani articolati e ricchi di personalita'.
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La recensione Alchimia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 1999-05-09 00:00:00
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