Carino questo cd tranquillo e a suo modo dolce, un po' festa, un po' ballata... non traspare da questa disco un accenno alle paranoie esistenziali e alle sensazioni negative che molti gruppi giustamente sfogano nella musica. Non traspare un filo di negatività. Forse dipende anche da me che come ascoltatore non riesco in questo periodo a trovare lati negativi nel mio mondo (non aiutatemi a trovarli!), sta di fatto che questo duo, chitarra e voce (aiutate da basso, batteria e tastiere) sa costruire bene i propri brani, spesso non proprio originalissimi, ma assolutamente piacevoli, a cavallo tra blues, canzone d'autore e un allegro pop latino.
La iniziale "Bla bla bla" a tratti è blues e a tratti latino americana, con la chitarra che sembra voler parlare mentre il testo recita in dialetto "sta zittu e non parrari". Anche il secondo brano "Canfora la bella" ha un piano che sembra uscire da un locale cubano... ma la voce ti dice di no, le parole ti dicono che sei in calabria. "Grande Montagna" sa più di tutte di centro sociale, con la chitarra in levare che ti accenna uno ska... che però non si lascia andare, restando solo una citazione che per velocità direi quasi reggae. Forse meglio così.
L'ultimo brano "Ombre del passato" è una ballata chitarra e voce che conclude il cd quasi come una ninna nanna della buonanotte.
Buon cd. Continuate così, vi aspetto al prossimo lavoro, che mi auguro più lungo di questi 16 minuti.
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La recensione Urlo del passato di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2000-02-24 00:00:00
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