Pino De Vita Komersiael Melody 2017 - Strumentale, Sperimentale

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Musica da dilatare nel tempo, al servizio della sperimentazione continua

La storia artistica di Pino De Vita è parecchio lunga e piena di grandi momenti. Negli anni ’60 faceva parte dei Giganti, nei ’70 invece militava nel progetto Maad, fusione italo-americana dedita alla sperimentazione prog derivante dal jazz. Da trent’anni invece si occupa di didattica, senza aver mai però dimenticato la composizione, sempre più radicale e portata verso la sperimentazione. Risale al 1994 Incoherent Piano, un disco rigorosamente acustico dove il pianoforte preparato crea suggestioni talvolta demoniache, come si può sentire nei raptus furiosi della traccia Industrial Piano, talvolta di circostanza angelica, come in Eplesie.

Nel 2017 Pino De Vita ha pubblicato il suo ultimo disco da solista, Komersiael Melody, e basta già il primo ascolto per rendersi conto che si tratta dell’ennesima perla pianistica del compositore milanese. L'unitarietà, che era caratteristica fondamentale del precedente Danzes, in cui non mancavano lo stesso variazioni raffinate, ha lasciato spazio a un approccio disomogeneo in fase compositiva. 

L'ascolto di Komersiael Melody prevede un'immersione in una grande mistura di approcci che De Vita ha deciso con coscienza di affrontare, come a volerci offrire un panorama molto esteso di quello che la sua sperimentazione può offrire, dopo così tanti anni passati dietro i tasti bianchi e neri. Ed è proprio il pianoforte a fare da protagonista nella parte iniziale del disco, con l'incursione del contrabbasso in mycromyn, a rendere più sornione l'andamento del brano. Baltik è una riproposizione di un brano presente in Danzes, rieseguito al pianoforte per togliere le sensazioni ovattate che il rhodes conferiva nella prima versione.

Nella parte centrale arrivano anche le voci femminili, e laddove pare singolare l'approccio pop di zema, è ugualmente inaspettata la voce lirica che fa compagnia al piano in suspekium. E a confermare la scelta di dare al viaggio diverse direzioni, incoerenti tra loro ma incredibilmente affascinanti, ci pensano i brani di influenza più marcatamente jazz. Elvira è un gioiello piano e clarinetto, forse la cosa migliore di tutto Komersiael Melody, ma non è da meno devitproject, con l'arrivo della tromba che sussulta sul tappeto sonoro per poi adagiarvisi comodamente.

L'ultimo disco di Pino De Vita è un lavoro da ascoltare in continuazione, concedendosi delle legittime pause tra un ascolto e l'altro, per far depositare tutti i suoni, minuziosamente stabiliti dal suo compositore. Musica da dilatare nel tempo, fuori dalla frenesia del mercato musicale, per un respiro sperimentale sempre più ampio.

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La recensione Komersiael Melody di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-03 20:21:00

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