Un live di Capossela, adesso, sembra più che superfluo. “Ovunque proteggi” non è così vecchio da sentirne già la mancanza. E poi dopo tutto il successo che quel disco ha riscosso – anche il tour - c’è bisogno di un Cd+Dvd che non aggiunge assolutamente nulla di nuovo a quanto già pubblicato? La tracklist è praticamente identica, almeno il precedente “Live in Volvo” spaziava di più tra quelli che erano i pezzi nuovi e quelli vecchi. Il Dvd non è proprio una canonica ripresa di un concerto dal vivo. E’ un viaggio psichedelico - montaggio caotico, mille contributi esterni, mille luoghi che si intersecano, mai una canzone ripresa interamente dallo stesso posto - si sente pure male. In realtà un buon motivo per questa uscita c’è ed è più che semplice: bisogna celebrare quanto è stato perchè, ammettiamolo, è stato formidabile. Che “Ovunque proteggi” sia finito in testa alle classifiche. Che i concerti fossero così pieni di gente. Che Vinicio Capossela sia diventato un musicista “popolare”. E’ una cosa straordinaria. Uno che prende a mascellate d’asino il suo pubblico con pezzi così crudi – ricordate “Brucia Troia”? - e finisce sulle radio e viene acclamato dalla gente come se fosse Baglioni. Nel live si sente: “Pena de l'alma” viene cantata dal pubblico con una tale passione, manco fosse radicata da decenni (quel pezzo è in giro da meno di un anno). E il bello è che Capossela non ha minimante cambiato o addolcito il suo personaggio, continua a mostrare il suo lato più ruvido, quello di un live sporco, che si sente male, con la voce che gracchia e la chitarra di Marc Ribot che più cattiva non si può. Con una “Signora luna” rifatta come una ballata western. “Moska Valza” come un rave party. E “L’uomo vivo” che esplode come un qualcosa che, alla fine, si potrebbe chiamare punk.
Il Dvd accentua la confusione, l’incanto e lo stordimento. E’ quasi lo-fi. E’ una messa. Un’autocelebrazione religiosa che riesce a mischiare il sacro e il profano e convincere ugualmente. Con “Ovunque proteggi” – questa volta la canzone – di sottofondo a immagini dolci e abbracci tra persone felici riesce anche a far commuovere. “Nel Niente Sotto Il Sole” è un capolavoro. Il Nostro vende fumo, pentole e coperchi. E tutti lo comprano. Vende la confusione, il punk e gli acidi. E la gente si commuove. Il tutto su una major. Niente da dire, uno dei migliori artisti del momento.
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La recensione Nel Niente Sotto Il Sole Grand Tour 2006 (Cd+Dvd) di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2006-12-21 00:00:00
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