Il secondo album del cantautore piemontese rimane all’interno di territori classici senza mettere mai da parte l’intensità.
Ricominciare dalle parole, oltre ad essere il nome del nuovo lavoro solista di Giovanni Battaglino, è una vera e propria sfida per il cantautore. Ogni testo, ogni frase, ha un suo peso specifico sviluppatosi prima della musica, scrivendo anche in compagnia di amici e colleghi.
Poteva trattarsi di un’arma a doppio taglio, perché non sempre costruire le melodie quando l’immaginario della scrittura è completo risulta un’operazione funzionante.
Nel disco di Battaglino però il disastro è stato evitato, e anzi, ogni brano ha un suo mondo sonoro specifico che riesce a rendere varie sfumature del suo compositore, spaziando tra pianoforte, chitarre, tastiere, fiati, con risultati più o meno interessanti a seconda del caso.
La maggior parte delle volte lo stile tende ad un cantautorato classico ma ben riuscito nella sua linearità, come nel caso di Non ho occhi, uno dei pezzi più intensi all’interno dell’album: senza dubbio il punto di forza del lavoro è il modo in cui le parole hanno assorbito la vita.
Allo stesso modo, Ricominci riesce a convincere da subito, con sfumature quasi jazz che governano il sound degli strumenti mentre si parla di un possibile futuro che non è così facile da affrontare quando l’ombra del passato continua a seguirci.
La seconda metà del disco risulta meno convincente della prima, nonostante ci sia una maggiore sperimentazione nella costruzione delle melodie sfruttando le tematiche delle canzoni. Ad esempio Il signore dei labirinti è in grado di creare un effetto straniante senza però lasciare un segno forte.
Valzer per uno spirito, che si trova in conclusione del disco, riprende l’emotività iniziale in modo interessante, attraverso un cantato che in realtà sembra essere più una filastrocca.
Il secondo disco di Giovanni Battaglino riesce a mostrare un interessante e personale universo sonoro, dove la centralità delle storie non viene mai dimenticata.
Per quanto rimanga connesso sotto tanti aspetti al passato, non solo nella nostalgia di alcuni testi, ma anche nell’impostazione effettiva dei brani, si tratta di un lavoro intenso: nella sua semplicità, che non è mai minimalismo, riesce a catturare l’attenzione già dal primo ascolto.
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La recensione Ricominciare dalle parole di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-22 15:05:00
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