Pop lieve e incerto, a spasso per l'etere
Siamo entrati nella settimana di Sanremo, quella delle psicosi nazionali più acute, quella in cui ascoltiamo volutamente tanta musica discutibile senza nemmeno apprezzarla. Casualmente ci ritroviamo anche a parlare dell'ultimo singolo di Cristian Albani, Euforia, che ha visto la luce negli ultimi mesi del 2022, e che tuttavia, soprattutto per l'attacco della prima strofa, non sfigurerebbe in una delle ultime edizioni della kermesse ligure.
Dopo la voce e il piano, lasciati soli nella parte iniziale, sul palco dell'Ariston Euforia avrebbe avuto un arrangiamento più classico, con la batteria al posto della drum machine, con un cappotto d'archi al posto dell'elettronica, e con cori magniloquenti senza modifiche alla voce. E sta proprio nel non avere scelto soluzioni prevedibili che il lavoro di Albani diventa convincente. Il ritornello si apre a una micro sperimentazione sonora che fa pensare all'audacia che ha il pop dalle influenze folk che arriva da oltreoceano.
Piccole carezze classiche a cui si accompagnano echi quasi psichedelici, suoni di incredibile dolcezza nonostante le distorsioni applicate. Accanto a questa cura per il suono scorrono parole ben cantate, ma non particolarmente incisive, tra grandi concetti messi uno accanto all'altro, e un non ben precisato desiderio di fuga, forse dalla realtà, forse da un luogo. A spasso per l'etere Cristian Albani propone un pop lieve e instabile, da ascoltare più e più volte.
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La recensione Euforia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-02-09 15:36:45
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