Un giro di giostra lo-fi nell’intimo di Sonogiove: il pop incontra l'indie su un tappeto d'acustica
“Suono perso la chitarra nel caos dei proemi” è il verso che riassume l’atmosfera di tutto B&B, l’album d’esordio del cantautore riminese classe 1995, in cui (per sua stessa ammissione) si sente forte l’influenza lo-fi di Generic Animal, rimescolata a tinte urban-pop e a un gusto indie per i testi.
Al primo ascolto sembra di barcollare in un negozio di narghilè: il sound ti sfiora ma non ti tocca, ti avvolge ma non ti comprime. L’accordo che aspetti, quello che chiude il giro in modo armonioso, non arriva, ma non ne senti la mancanza; ti accorgi che assaggiare senza mordere non è poi così male, perché ti piace l'idea che il sapore ti rimanga sul palato senza pesarti sullo stomaco.
Sequoia incarna perfettamente questo mood: antipasto d’acustica tra armonici e un pizzico di diminuite, prima portata a base di una voce vellutata al confine tra Marco Pedretti (sì, quello dei Finley) e Sangiovanni, e poi l’acrobazia ritmica nel mezzo con uno stacco di cassa alla Macklemore che apre a un salto vintage nella disco anni ’70.
Il resto dell’album, invece, predilige una discesa nell’intimo, in quella foschia appiccicosa che a noi romanticoni piace chiamare sentimenti: B&B e Vetro, così come Proemio e Aracnide, sono un giro di giostra nel mondo interiore di Sonogiove, sotto un velo di pioggia. è il tempo degli arpeggi, magari con qualche settima maggiore al traino, e delle piccole verità: se poi sono in falsetto, come nel brano che dà il titolo all'album, pesano un po' di più.
Ad accendere la luce in questo parco divertimenti al crepuscolo ci pensano invece Elettromagnetica e Ciò Che (h)odi Te, in cui la batteria viene sguinzagliata e lasciata giocare in libertà.
Più che a lampadine assomigliano però a candele: delicate, mai invadenti.
Pioggia, non temporale.
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La recensione B&B di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-01-28 19:19:00
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