Tia AiroldiLullabies2023 - Cantautoriale, Alternativo, Classica

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Un filo sottilissimo che unisce la veglia e il sonno ed un equilibrista sopra che passa dall'una all'altro con la maestria dei più grandi. Spegnete la luce, inforcate le cuffie e iniziate a sognare!

Lullabies è il nuovo lavoro di Tia Airoldi e Marco Gilioli, duo con alle spalle altre collaborazioni e ricerche musicali in seno alla band The Please.

Si tratta di una raccolta di dieci brani per un concept album che si muove tra il cantautorato e la musica classica in una fusione che riesce a unire sotto la stessa prospettiva Debussy ed Elvis. L'impianto, molto semplice nella sua concezione, è composto da pianoforte, chitarra e voce. Il progetto si avvale della partecipazione del famoso trombettista CJ Camerieri.

L'ambient è sognante ed effettivamente il tentativo narrativo è quello di muoversi tra il mondo reale e quello onirico, tramite brani che offrono un movimento quasi "cullante", come delle moderne ninna nanne.

Così Premise, soltanto pianistica ci offre subito modo di lasciarci cullare in una struttura di accordi ripetitiva e rassicurante. L'aggiunta di voce e chitarra in Almost ed Even completa l'ensembre e rende ancora più sognante il panorama sonoro.

Windows sembra più una ballata che una ninna nanna e l'aggiunta dei fiati ci riporta a sonorità a stelle e strisce d'altri tempi. Gymnopédie #1 si muove partendo dalle note della famosa composizione di Eric Satie, a cui viene sovrapposto un testo, che la trasforma in un brano pop di pregevolissima fattura.

Quincy segna un cambio di passo nell'andatura, introducendo un senso di moto rapido che finora era mancato, in favore di tempi dilatati e rilassati. C'è energia che sgorga libera, ma senza eventi traumatici, senza terremoti o tsunami. Si tratta di energia canalizzata alla perfezione per dare un cambio di passo alla track list e destare l'attenzione dell'ascoltatore con molta furbizia e mestiere. Reverie è il ritorno sui binari dell'onirico o, meglio, il confine tra veglia e sonno. Chitarra e pianoforte si inseguono, l'una chiama e l'altro sostiene con accordi a piene mani e doppiando le frasi della prima.

00:01 - One Past Midnight è un'altra ballata che sembra quasi la possibile trascrizione per pianoforte di una canzone dei Beatles, con il tipico incedere tra la semplicità della filastrocca e la sapienza armonica nella scelta delle progressioni, il tutto con una spruzzata di ingenuità a completare l'opera.

Si chiude con Shoreline, semplice eppure super evocativa, carica di pathos a partire dall'esecuzione vocale che tradisce un tremore iniziale che non abbiamo ascoltato fin qui in nessun'altra canzone.

In conclusione Lullabies è un lavoro sincero, a partire dal titolo. Dichiara ninna nanne e ninna nanne regala. La scintilla dell'ispirazione basta a portare avanti tutto il disco pur se minimale. Si tratta di un lavoro che va ascoltato e riascoltato, perché è dove ci sono meno elementi che l'artista è capace di inserire più spunti e che l'ascoltatore deve imparare a scoprire nel tempo, con diversi stati d'animo e diversi livelli d'attenzione. L'ascolto risulta sempre rilassato e sognante perché l'ambient sonoro riesce a catturare l'orecchio e a far convergere su una stessa linea, tutti i pensieri, i sogni, le riflessioni di chi ascolta.

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La recensione Lullabies di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-04-12 09:58:00

COMMENTI (3)

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  • TiaAiroldi19 mesi faRispondi

    @vanninifrancesco grazie mille!

  • vanninifrancesco19 mesi faRispondi

    Giusta osservazione. Ho provveduto ad integrare la colpevole mancanza. Mi scuso con Marco Gilioli e vi riformulo i miei complimenti per il vostro progetto. In bocca al lupo per tutto.

  • TiaAiroldi19 mesi faRispondi

    @vanninifrancesco Grazie molte per la bella recensione. Dispiace però non vedere mai citato Marco, coautore del disco.