Un disco senza tempo, un lavoro che è un esempio cristallino di ispirazione, divertimento e riflessione sulle cose umane.
Piccoli pezzi facili è il nuovo lavoro di Tito Pavan, artista padovano poliedrico di lungo corso e dalle mille esperienza, dalla recitazione alla produzione di spettacoli.
Si tratta di una raccolta di dieci brani cantautoriali ben vestiti di pop melodico all'italiana.
Si inizia con La voce degli angeli pregna di citazioni, richiami e rimandi culturali in una ballata dal sound classico del pop d'autore. Con Piccolo si cambia passo, i versi si serrano, le sonorità acusiche della chitarra si fondono ad una batteria ibrida.
Io non ho voglia di niente, ballata elettroacustica, vive in equilibrio tra di due aspetti musicali mentre il testo ci catapulta in una richiesta di umanità, di mantenere un passo d'uomo per rendersi conto che tutto ciò che ci circonda è soltanto una nebbia social.
Delicata, con un'intro di chitarra classica La leggenda di Misurina, ci fa sognare con un arrangiamento medievaleggiante che fa tornare alla mente Branduardi. Il mare in fondo ai tuoi occhi è una ballata carica di immagini, ricca d'amore.
Un altro tempo sceglie una chiave di lettura musicale ancora diversa, partendo con una sezione d'archi profonda e un pianoforte ritmico a sorreggere la voce. Ci si sentono dentro Vecchioni, De Gregori, forse anche Fossati.
Si respira leggerezza in Un buon tè, una parentesi quasi una pausa pomeridiana, un invito, un giocoso gioco di seduzione per il semplice gusto di farlo. Tu sei libera parte minimale, una filastrocca a voce che pian piano prende corpo in una lettera d'intenti e un invito alla libertà pura.
Anima è inquieta, con una progressione armonica di pianoforte che si muove verso accordi minori facendosi accompagnare dagli archi. Si chiude con Mi sembrava bellissimo, un colpo di coda pop rock con chitarre acustiche ed elettriche, hammond, basso e batteria. Una rassegna di immagini direttamente da un passato che, in quanto tale, prende significati e colorazioni uniche.
Piccoli pezzi facili è un lavoro dove, come succede nella musica d'autore, la voce è la protagonista. Attorno a questa voce c'è tutto un abbigliamento musicale che è stato pensato sartorialmente e realizzato al millimetro, con eleganza e capacità artigianali di alta qualità. Scrivo questo perchè, proprio partendo dalla gentilezza della voce e dei testi, tutto il disco non ha fatto altro che valorizzare questo attributo.
Per questo motivo non si può valutare un lavoro del genere come si farebbe con qualsiasi altro disco pop contemporaneo. Questo disco è un lavoro a se stante, la coronazione di mille esperienze e non ha nessuna voglia di aderire ad alcuna moda di questo tempo. Per questo motivo un disco del genere andrebbe consigliato a tutti, ascoltatori medi e addetti ai lavori, perchè si scopra (o si riscopra) che suono ha la vera arte cantautoriale italiana.
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La recensione Piccoli Pezzi Facili di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-21 17:36:33
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