All'esordio discografico, i ThëM mostrano già un'ottima dose di maturità sia culturale che strumentistica dando vita a un lavoro compatto ma aperto a diversi spunti creativi
Dopo mesi di ricerca sonora e ponderate riflessioni sulle direzioni da prendere, il trio calabrese che risponde al nome di ThëM entra in studio per fissare su disco quanto raccolto tra studi relativi alle origini individuali dei singoli membri e rispettive possibilità di traduzione sonicamente comunicativa. Ne emerge Frames, un lavoro granitico ma capace di spaziare tra infinite soluzioni, per quanto racchiuse all'interno di un contesto di riferimento ben definito ma non per questo non suscettibile di reinterpretazioni e diverse predisposizioni sensoriali.
La matrice strutturale post-hardcore è più che viva e riconoscibile nelle impostazioni strumentali orientate verso un sound a metà via tra Jesus Lizard e nostrane coniugazioni One Dimensional Man delle origini. Ma è altrettanto chiara e brillante una forte consapevolezza compositiva con buona parte dello sguardo orientata verso un rock alternativo di stampo vagamente cantautorale che contribuisce a donare all'intero corpo sonoro una compattezza cognitiva con pochi pari al giorno d'oggi (non si spiegherebbe altrimenti la pura bellezza di un'apertura come quella riservata a Blinded).
Una ventata di consapevolezza delle proprie origini di ascolto, questa, che prende abilmente per mano idee concrete e decisamente condivisibili dai più predisposti a un simile quoziente di attenzione, per poi orientarle in direzione marcatamente post-punk-hardcore con gli Unwound all'orizzonte (Smart pressure) o al seguito di uno pseudo-grunge sperimentale (Restless, Fragments) che porta tutto verso lidi anche noise ma sempre di carattere corposamente affidabile in termini di coinvolgimento emozionale (Purgatory) non privo di spunti hard-psichedelici (Sober, Time).
In risultato, si tratta dell'incipit di un percorso indubbiamente interessante che mostra già alla prima prova in studio una forte e compatta consapevolezza dei propri mezzi in funzione delle (tante) idee da mettere in campo per lo sviluppo di una personalità artistica già egregiamente presente e desiderosa solo di lasciar maturare frutti già di per sé variopinti e particolarmente succosi.
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La recensione Frames di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-23 11:14:51
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