Alt-rock anthemico direttamente dai primi anni 2000, buona realizzazione per un'idea di musica ormai classica
Il tempo passa sempre troppo in fretta, e magari a qualcuno sembrerà di aver chiuso giusto un attimo gli occhi da quando il suono che gli Aimless mettono in scena in questo secondo singolo ‘SOUNDS FAKE’ era lo stato dell’arte in quanto a rock mainstream. E invece sono passati quasi vent’anni, il rock non è (quasi) più mainstream e band come il terzetto monzese sono ufficialmente nella schiera degli alfieri un po’ nostalgici di un’estetica che fu, anche se giusto poche epoche musicali fa. Ci sembra questa la cornice corretta per inquadrare il brano: parliamo di un mid-tempo dall’ incedere militaresco, che alterna una strofa pestona ed ammiccante ad un chorus emotional, portando nella costruzione del pezzo e nel cantato echi di Linkin Park, Papa Roach e tanti altri protagonisti di una certa epoca del rock radiofonico o, meglio, televisivo.
La vibe generale del pezzo sembra puntare proprio a quella generazione di rock anthem corali, melodici e incazzati che la faceva da padrone sull’Mtv di inizio anni 2000. E in quest’ottica, ‘Sloth’ è scritta ed eseguita a mestiere, pur mancando il valore aggiunto dalle mega produzioni in studio dei brani a cui si ispira (pur senza mancare di una buona energia e cura del dettaglio) oltre che, inevitabilmente, un po’ della credibilità ci si affievolisce quando i linguaggi smettono di essere contemporanei. Tuttavia, ascoltatori alla ricerca di questo tipo di alt rock non mancano e nello stile Aimless potranno trovare serenamente rifugio, soprattutto se i tre riusciranno a costruire un lavoro sulla lunga distanza capace di guardare un po’ più in là dei singoli che hanno rilasciato finora.
---
La recensione SOUNDS FAKE di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-05-11 20:33:34
COMMENTI