Dai banchi di scuola all'università: Filospada racconta amori, sogni e crisi esistenziali in chiave pop punk
Ascoltare Gli ultimi 4 disastri, album d’esordio di Filospada (Bradipo Dischi, ADA Music), è un po’ come avere tra le mani un suo vecchio diario, che inizia tra i banchi del liceo e finisce dritto nel presente.
Un diario pop punk, dove il punk si trova più nell’attitudine scanzonata, casinara e irriverente di Filospada che nel vero e proprio sound – un po’ Sick Tamburo, un po’ gli americani Modern Baseball. Tra schitarrate acustiche ed elettriche, Gli ultimi 4 disastri ripercorre diversi momenti di vita del cantautore, dagli esami di maturità all’università, e tutto ciò che si nasconde nel mezzo.
È la storia di un ragazzo alle prese con l’adolescenza, con la sua fine, con le scelte che ne conseguono: la facoltà alla quale iscriversi; la città dove andare a vivere; gli amori che iniziano come un gioco e poi diventano più grandi di ciò che ci si aspettava; quel momento agrodolce in cui non si è ancora adulti, ma neanche più bambini né ragazzi, e tutto sembra possibile e irraggiungibile allo stesso tempo. L’unica cosa che resta per non lasciarsi sopraffare è scherzarci su. E Filospada lo fa, senza timore.
Apparentemente, è un lavoro che non si prende per niente sul serio: è cosparso di nonsensi (vedi: come un cazzo pazzo nello spazio, nell’opener Giuseppe Verdi), racconti buffi e paroloni messi a caso. Ti fa ridere mentre muovi la testa a ritmo e alzi volume. Ma c’è anche un sottotono malinconico, che sbuca quando meno te lo aspetti e va a braccetto con i momenti di goliardia.
È evidente in brani come Squot (Vivere talmente male / Tanto da trovare improbabile morire peggio) e Gonadi (Ti prego non salvarmi, vai a casa / Questa sera faccio schifo). Ogni fuorisede può rivedersi in Sala fumatori, e nel groppo che spinge, frattura i femori e squarcia il cuore dato dalla sensazione di vivere in un luogo al quale non si appartiene. L’unico brano fuori dal coro è l’ultimo, L’addetto alle luci e la ballerina, una romantica ballad che lascia l’autobiografia per raccontare una storia d’amore tra un tecnico luci e una danzatrice da lui illuminata.
Gli ultimi 4 disastri è un buon esordio per Filospada. Soprattutto per il suo spirito allegro e spensierato anche quando le cose si fanno difficili, e il modo in cui riesce a incastrare Fabio Fazio, CCCP e crisi esistenziali, sbornie e citazioni da liceo classico, come se niente fosse.
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La recensione Gli ultimi 4 disastri di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-09 09:40:00
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