Un album che rappresenta un viaggio, un'evoluzione musicale forse non del tutto prevista, forse non del tutto pensata. Un album nato superando nient'altro che le proprie paure.
Nient'Altro Che Le Nostre Paure è il primo lavoro discografico dei Breathe Me In, band torinese attiva dal 2008.
Si tratta di una raccolta di dieci brani in stile Alternative rock con derive Metal e Nu metal e, sorprendentemente, anche molto pop.
Questo disco nasce come "testamento artistico" della band, ultimo atto prima dello scioglimento e si trasforma pian piano invece in un possibile nuovo inizio. Si parla di paure, debolezze, fragilità da superare per non restare bloccati dentro le sabbie mobili della propria mente.
Prigionia mette subito in chiaro il sound di partenza ricercato dalla band, con una batteria dal suono molto power e chitarre che stanno in bilico tra il rock e il metal, con tanto gain, ma non troppo. La voce, particolare per timbro e per la buona intonazione, si amalgama però poco al sound essendo molto squillante e con poca "Pancia" sulle medio basse.
MacLean e Fil Rouge giocano con i vuoti e i pieni arrangiativi, ma nonostante le esplosioni di chitarre, il suono non riesce a graffiare a fondo.
Resta suona più come una ballata dove la voce si tende, ultra effettata nelle strofe e poi di distende nei ritornelli. Qui si gioca molto sul confine del pop. Doppler parte elettronica e si sentono distintamente i Linkin Park. Bella l'apertura del ritornello che finalmente affonda il colpo con la giusta dose di distorsione e di potenza della sezione ritmica.
Inverno è un breve intermezzo strumentale che non aggiunge nulla alla tracklist, mentre Animali Feriti è ancora una volta molto ispirata dal sound dei Linkin Park, compresi certi incastri ritmici della batteria. Niente rappresenta un cambio di passo e di genere molto marcato. Voce e piano, con una batteria percussiva offrono la colonna principale e spostando il sound verso un pop rock che cerca di appesantirsi ma non troppo.
Neglect si mantiene sulla strada intrapresa dal brano precedente, ma dando ancora più fondo alla manopola del gain delle chitarre che però si trovano a dividere l'attenzione con dei loop elettronici che strizzano l'occhio più al pop internazionale.
Si chiude con Y - Il cielo non esiste se non guardi su, il brano che completa la transizione dall'alternative rock al pop, con batteria elettronica, chitarre pulite arpeggianti e patinate, perfettamente funzionali al testo malinconico, pad morbidi e voce che perde il suo graffio per rendersi più ritmica e pulita.
In conclusione Nient'Altro Che Le Nostre Paure è un disco molto disomogeneo, che testimonia un cambio di passo, stile e modalità compositive che attraversa la tracklist e si completa con un sound totalmente opposto tra la prima e l'ultima canzone. Ci sono dentro sicuramente i Linkin Park, come ampiamente detto sopra, ma ci sono anche band come i Finley. Molto coraggioso l'utilizzo della lingua italiana che però, fisiologicamente, porta a un ondeggiamento di ispirazione che va da testi molto ben pensati e realizzati, a testi molto semplici, fin troppo didascalici.
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La recensione Nient'Altro Che Le Nostre Paure di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-30 21:08:04
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