Un degno omaggio alle heavy metal ballads degli anni '80, sature di amori tormentati e testosterone
Tirate fuori dall'armadio lo smanicato di jeans che vostro padre sfoggiava fieramente quarant'anni fa e riempitelo con le toppe di band come Iron Maiden e Guns N' Roses. Fatto? Bene. Dallo stesso armadio prendete la vecchia scatola dove i vostri genitori hanno stipato quegli oggetti misteriosi chiamati "musicassette".
Se tra loro ce n'è una con su scritto "Rock Ballads" prendetela e inseritela in un walkman della Aiwa sopravvissuto al doppio assalto compiuto da CD e iPod anni or sono. Fatto? Molto bene, siete quasi pronti. Prendete i blue jeans più skinny del vostro guardaroba, strizzatevi dentro e infilate nella tasca posteriore sinistra il sopracitato lettore musicale.
Ora avete finalmente il look giusto per ascoltare Malamore dei La Faida. Il primo singolo della band, nata nel 2020 tra i tavoli del leggendario Whisky a Go Go di Los Angeles, è un concentrato di riff incisivi, armonizzazioni chitarristiche à la Scorpions e cascate di assoli degni dei migliori shredder degli anni '80.
Una power ballad che istintivamente invoglia a tirare fuori dalla tasca il proprio accendino e sventolarlo in aria assieme a una pinta di birra gelata, in pieno stile metalhead. Una tradizionalità sonora che si ripercuote su un testo che sembra fatto su misura per i rocker dai cuori infranti.
Ѐ un girotondo di emozioni, sai?
Più passa il tempo e più ho paura di noi
Di quello che potrà accadere poi
Sembriamo uniti dallo stesso filo magico ormai
Cantano i La Faida nel loro singolo d'esordio. Malamore, con le sue sonorità decisamente vintage, rappresenta unonestissimo tributo a un filone musicale un po' acciaccato dal tempo ma che, nonostante il passare degli anni, continua ad avere un sacco di inesauribili aficionados in tutto il mondo.
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La recensione Malamore di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-26 02:48:00
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