Tra i tanti pittori della celebre Place du Tertre di Parigi, ce n'è uno particolarmente eccentrico che, per dipingere i suoi quadri, usa soltanto il colore bleu, giocando su tonalità e chiaroscuri.
Per questo spesso viene simpaticamente apostrofato dai suoi colleghi con un “Oh, le bleu…”, ma le su opere sono, di certo, tra le più espressive della piazza; pregne come sono di quella tranquillità, e di quella gioia di vivere proprie del colore che usa.
Suggestioni! Quelle stesse che gli Endura propongono nel loro nuovo disco: racchiuse nel titolo ed espresse con dodici brani dai tratti soffusi ed appassionati.
Brani dall’intensa poeticità, sviluppati su intrigante lirismo (“La notte si ferma un istante, senza guardare. E guidare persi tra i fari del porto senza pensare all’aria che dobbiamo respirare”) ed una sapiente combinazione tra melodia ed elettronica. Ciò a comporre un lavoro pervaso da eleganti trame pop-rock e da affascinanti soluzioni stilistiche (che in alcuni tratti ricordano i primi Elettrojoyce) che, meno immediato del precedente “Les mots, la nuit, la danse”, richiede un ascolto approfondito, ripagato, poi, da quegli splendidi brani che sono “Aria”, “Spara” o “City”. Questo “Bleu” è quindi una nuova boccata di ossigeno creativo da una band in costante crescita: capace di cimentarsi con continue sperimentazioni pur mantenendo la sua innata raffinatezza.
---
La recensione Bleu di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-09-05 00:00:00
COMMENTI (3)
grazie lorenzo
a presto!!!
gio
bel disco "Bleu"!
bel disco!! Bravi!! :)