Un brano non troppo originale, ma in cui è facile immedesimarsi
Riferimenti geografici tra Italia e capitali europee, ricordi agrodolci di relazioni finite, l’immaturità generazionale e i rimpianti, tutto cucito delicatamente su un paio di accordi di chitarra in una melodia che prende spazio e respiro su ricami di chitarra e ambienti; a qualche anno dall’esplosione del cantautorato indie e della scuola IT pop, per chi come Sajittario ha discreta capacità di scrittura non ci vuole molto a prendere in contropiede l’ascoltatore e toccare le corde giuste della malinconia.
Il cantautore milanese inanella una serie di “ti ricordi”, richiamando alla memoria sua e dell’ipotetica destinataria momenti speciali e sprazzi di quotidiano condiviso, alternando a confessioni di dubbi e nostalgie che infestano il suo quotidiano. Più facile ad ascoltarsi che a scriversi, perché se avete vissuto almeno una rottura dolorosa vi riconoscerete sicuramente in qualcuna delle scene evocate.
Basta? Difficile da giudicare, a noi sta semplicemente dire che ‘Come te’ è una canzone davvero semplice nella costruzione e nella struttura melodica, nonostante qualche dettaglio interessante emerso dallo sfondo verso il finale, e che anche il testo lascia davvero poche sorprese. Se non vi interessa troppo, e se volete ascoltare ed empatizzare con la descrizione sincera e senza filtri di uno dei sentimenti più cantati e cantabili dello spettro umano, Sajittario potrebbe fare al caso vostro.
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La recensione ComeTe di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-06 22:00:00
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