BLASTPHEMIANShining2023 - Rap, Metal

Shiningprecedenteprecedente

'Shining' è un brano effimero nella sua brevità, ma il mix trap/metal di Blastphemian riesce a convincere lo stesso

Con ‘Shining’ Blastphemian ritorna al sound trap metal con cui si era presentato nel 2020 in ‘CHAPTER ONE: DEATHCRAFT’, dopo qualche singolo in cui aveva giocato con un rap più tradizionale e con commistioni tra dark trap e techno. Il mix di chitarre metalcore, rap funereo e doppie in scream, coagulato dalla produzione di LePaul White, si porta dietro tutto il background del rapper e produttore milanese, al secolo Antonio Allegra, seguendo un trend che esiste ormai da anni nel panorama internazionale ma declinandolo con una formula personale, che del resto si è raffinata in un percorso che va avanti in forme alterne ormai dal 2019.

In un minuto e mezzo il brano riesce a snodarsi attraverso un paio di scenari differenti, tra layer di rumori e riff distorti. Seguendo il ritmo di un flow che riesce a suonare aggressivo senza mai scadere nel parossismo e di una ritmica che, allo stesso modo, gioca con suoni grossi e riesce a dare un incedere marziale, decisamente heavy, ad un groove che, in realtà, è più vicino ai beat tradizionali che alle bordate metalcore o dubstep che solitamente caratterizzano il rap che gioca con l’estetica metal.

Un’ottima prova di caratterizzazione per un brano così breve ma, comunque, un brano che per forza di cose lascia un po’ a bocca asciutta: se ‘CHAPTER ONE: DEATHCRAFT’ riusciva a sviluppare un discorso compiuto, pur rimanendo contenuto nei minutaggi, ‘Shining’ finisce davvero troppo presto e rischia di lasciare il (breve) tempo che trova, inserito com’è in una produzione di singoli sicuramente prolifica, ma anche molto disgregata.

---
La recensione Shining di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-06-28 00:28:03

COMMENTI

Aggiungi un commento Cita l'autoreavvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussioneInvia