Quando un bel Pop diventa quasi un Gospel d'amore corale e polifonico
Crème brûlée è il sesto singolo di Arcangelo Curci in arte Montecreesto. Suona come un Gospel Soul suonato lungo lo scheletro di un pianoforte italiano, tra le strofe dalle immagine vivide e un ritornello corale e polifonico, il tutto al confine immaginario tra Urban, Indie e Pop. Pur non avendo un arrangiamento up-tempo, il brano tiene piacevolmente alto il ritmo dell'ascolto, riuscendo a creare un'atmosfera quasi orchestrale, orecchiabile ed avvolgente, in un serrato climax ascendente.
Il cantautore e polistrumentista napoletano, classe 1994, racconta così la stasi di una storia d'amore destinata a finire e la sua conseguente presa d'atto: d'altra parte le persone cambiano e si ritrovano all'improvviso sempre immerse nelle Storie del telefono, oscillando tra un happy hour in centro, un evento mondano e uno shooting fotografico, mentre tu resti sul divano ad aspettare Godot come un soprammobile.
La produzione del pezzo è molto buona, capace di valorizzare un'interpretazione certamente matura e impreziosita da un'ottima pasta vocale, intensa ed espressiva. Montecreesto, che sembra voler rivolgere i suoi versi soprattutto alla giovanissima Generazione Alpha, deve solo dare seguito alla sua ricerca artistica per arrivare a confezionare la canzone perfetta, quella che ti si appiccica alla testa, resta lì e non se ne va più via.
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La recensione Crème brûlée di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-07-28 23:13:33
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