Tanta forma e un po' di sostanza
Per come ma vedo (magari mi sbaglio, magari no) questo è un lavoro interessante soprattutto per la sua forma, piuttosto che per la sua sostanza. Intendiamoci: "Zebra" è un pezzo veramente ottimo, da qualsiasi parte lo si giudichi e non è l'unico, diciamo così, momento felice di questo disco.
Tuttavia, come dicevo prima, mi pare evidente come la musica elettronica qui proposta sia "esteticamente" appagante e ben prodotta, ma un po' priva, soprattutto nella seconda parte dell'album, di una sua "concreta" sostelanza.
Arrangiamenti e mood generale, infatti, nella seconda parte del lavoro si snocciolano via via in modo troppo uniforme e compatto, rendendo difficile per un ascoltatore "medio" la voglia di andare avanti. Peccato perché, come avrete compreso, di cose belle qui ce ne sono e meritano di essere esperite. Ma, altresì, va un po' aggiustato e innervato con delle novità l'impianto generale.
"AMBIVALENCE è un'esplorazione dell'esperienza umana condivisa, espressa attraverso un arazzo di suoni ed emozioni. L'album inizia con "Same Pattern, Over and Over", un echeggiante omaggio alla natura ciclica della vita, stratificato con sottili schemi sonori che guidano gli ascoltatori nel coinvolgente paesaggio sonoro di Caria. È seguito da "Zebra", una composizione che evoca sfumature contrastanti dell'esistenza, risuonando con una miscela armonica di toni distinti, che rappresentano gli aspetti monocromatici ma vibranti della vita".
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La recensione Ambivalence di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-09-29 00:00:00
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