Un pop folk da manuale che apre nuove possibilità con un finale epico e ambizioso
Cinque Uomini sulla Cassa del Morto, un nome filibustiere, che sembrerebbe evocare atmosfere piratesche, o come minimo oscure e inquietanti. La band friulana invece gioca di contrasto, e si adagia su suoni pop folk che nulla hanno a che vedere con bende sugli occhi o pappagalli adagiati sulla spalla.
Il loro nuovo singolo, Fino alla sera, esce in piena estate, in piena moria discografica italiana, ma non porta con sé calori asfissianti o tifoni, al contrario anzi. Tutto è molto tranquillo, alla maniera degli Eugenio in via di Gioia, ma senza l'esaltazione spiritata di Eugenio. Ci sono le spinte tipiche dei violini, una struttura irregolare che procede a strati, con gli strumenti che si alternano in modo equilibrato, e forse con troppi calcoli di precisione, fino ad una specie di ritornello, sorretto solamente da un riff morbido e non particolarmente incisivo.
Ma è nella seconda parte che i Cinque Uomini sulla Cassa del Morto provano a mescolare le carte con vigore, inscenando un finale concitato e caotico, un crescendo dal fare epico, tanto inaspettato quanto efficace, per dare a Fino alla sera una vera direzione stilistica. Giacere nell'androne della mediocrità è sempre un rischio che spaventa, uscirne con la forza dei propri strumenti è un tentativo che va fatto ad ogni costo. Il gruppo di Cividale sa il fatto suo, ora aspettiamo un album, per vedere condensate insieme tutte queste atmosfere. Forse i pirati si sono intravisti, nel mezzo della tempesta.
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La recensione Fino alla Sera di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-08-01 13:16:04
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