Nove tracce ad alto contenuto di rock che omaggiano (a volte un po' troppo) il grunge dei Nirvana
Ripercorrendo con la mente a ritroso nel tempo, è normale provare un senso di nostalgia a volte incontenibile. Parentesi della nostra vita che fatichiamo a scrollarci di dosso e che, volente o nolente, ci fanno sospirare frasi come "Quanto vorrei tornare indietro..." o "Ma quanto stavamo bene quando...".
Uno dei periodi guardati oggi con più malinconia, tanto da chi l'ha vissuto quanto da chi l'ha sfiorato appena, è quello degli anni '90. L'assenza degli smartphone, il primo Game Boy, "Non è la Rai" e il "Festivalbar" in TV. Soprattutto per gli amanti della musica, quel lasso di tempo è stato anche l'ultimo, vero ruggito del rock con il magico trittico formato da grunge, britpop e alternative.
Pietro Panetta è un membro di quella Generazione X che proprio negli anni '90 ha vissuto il suo periodo di massimo fulgore, impegnata a trovare la propria identità, tra scetticismo verso il futuro e sfiducia nei valori della tradizione e nelle istituzioni. Ansie e paure cantate e raccontate da un profeta biondo originario della città di Seattle: Kurt Cobain.
Un sistema valoriale che il cantante mantovano, ispirandosi alle sonorità che l'hanno formato a livello musicale, ha deciso di instillare all'interno di Ore Zero, il suo nuovo album. Un disco con il quale Panetta denuncia le malefatte compiute dai loschi figuri che da dietro le quinte gettano il mondo nel caos (Belta City), in una visione alla "noi contro di loro" che a tratti sa un po' troppo di già sentito (Borderline).
All'interno di questo soffocante e catastrofico clima di tensione e paura, il cantautore rock lombardo torna a respirare grazie all'amore verso la propria compagna (Tra di Noi) o semplicemente dopo una tranquilla giornata passata in spiaggia (Voglio Andare al Mare).
Nonostante la presenza di alcuni passaggi strumentali davvero convincenti (Intro e The End), Ore Zero è un disco che a tratti cade in un'eccessivo manierismo verso la musica dei Nirvana. Soprattutto Dissonanze Cognitive, la penultima traccia, più che un omaggio alla band di Seattle suona infatti come una vere e propria cover di Lithium. Serve un po' più di originalità.
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La recensione Ore Zero di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-09-24 21:21:00
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