Alfiere prende i suoi demoni in capa e li mette al servizio del suo pop tenue e pacato, per un ep dalla buona fattura ma non coraggioso fino in fondo
Gradi di Libertà è il nuovo ep di Alfiere, al secolo Alessandro Pieri, cantautore ligure, di professione psicologo clinico, ma dedito anche alla causa musicale, una penna abbastanza versatile, dotata di un gusto elegante ma non sempre deciso, dalle marcate ed esplicitate influenze nel panorama italiano.
In Gradi di Libertà Alfiere delinea un percorso composto da sei capitoli in cui esporre i suoi cosiddetti "demoni in capa", angosce che attanagliano la mente, le trappole che la vita tende e che sta a noi cercare di aggirare, facendo tentativi per liberarci. Pieri ha una buona dote letteraria, crea metafore semplici e diversificate per tessere i dettagli di queste sei tracce, rendendole allo stesso tempo riconoscibili singolarmente, pur accumunate dallo stesso tema generale.
Sul versante prettamente musicale i brani non brillano per originalità e rimangono un po' invischiati nell'aura tenue e pacata che Alfiere gli ha dato, tra influenze quasi soul alla Ghemon nella traccia d'apertura, Sicuro come l'oro, rimandi al pop leggero e nazionalpopolare di Francesco Gabbani, dei Pinguini Tattici Nucleari, fino a tentativi che rimandano alla ballad in salsa sanremese, con Pandora. In questo risulta un po' esclusa Today, canzone di chiusura, e unica in lingua inglese, non proprio una conclusione degna del percorso appena ascoltato, un percorso che senza sobbalzi mette in evidenza le buone doti di un autore da tenere d'occhio.
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La recensione Gradi di Libertà di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-09-13 14:03:36
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