Bedroom-pop, lo-fi, elettronica ambient, ma anche urban, e indie-pop: le sfaccettature di Feeda nel suo primo EP
La virga è quel fenomeno per il quale la pioggia evapora prima di raggiungere il suolo. Svanisce senza riuscire a toccare terra; gocce che esistono appena, acqua che non fa rumore, neanche piccolo, che non si concedere né l’infrangersi, né lo scoccare dell’impatto col suolo.
La misura delle cose (Old Harlem Serious Music, 2022) di Feeda ricorda in parte questo fenomeno, che dà il titolo al secondo brano del suo primo EP – Virga, appunto. Beat bedroom-pop, tappeti fatti di lo-fi ed elettronica ambient, oppure acustici; anche i pezzi urban e indie-pop tendenti al dance sono di una delicatezza evanescente. Sostenuta da questi paesaggi sonori nebulosi, densi e leggeri come vapore, Feeda mette in musica riflessioni sul suo rapporto con gli altri e con sé stessa: relazioni complesse che la lasciano intrappolata in un recinto di spine (Fanculo i fiori); i vent’anni passati alla ricerca di sé, tra paure ed entusiasmo (Quinto piano); il sottile equilibrio tra l’aversi e il lasciarsi andare per trovare l’incastro perfetto (Pezzi dispari, feat. UanmNess). Me ne pento? Si Lo rifarei? Ovvio è il brano più frizzante dell’EP, in cui Feeda sembra lasciarsi andare e ballare, noncurante di ciò che la circonda e che, probabilmente, la preferirebbe ferma.
Sei pezzi, sei figure di Feeda in copertina, sei storie e sonorità diverse, ma tenute insieme da una matrice cantautorale comune: fine, sfuggente, leggera; come una pioggia silenziosa, che appena prima dello schianto cambia idea, e ritorna aria.
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La recensione la misura delle cose di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-09-17 13:34:00
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