Paul Giorgi Anice 2023 - Pop, Indie

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Tre minuti di anice e ottime melodie per l'ascolano Paul Giorgi

C’è un passaggio in cui il compianto filosofo critico musicale Mark Fisher descrive l’effetto straniante dato dall’ascoltare una canzone che sembra appartenere a un certo periodo storico , per melodia, suoni e arrangiamento, ma al contempo suona come qualcosa di un altro tempo.

Ci siamo giocati la citazione importante per dire che ‘Anice’ è una di quelle canzoni che sembra arrivare dritta da un’estate italiana a cavallo tra anni ‘70 e ‘80, ma allo stesso tempo dice chiaramente all’ascoltatore che non è così. Anche perché, non troppo tempo fa, abbiamo vissuto l’onda, evidentemente ancora non del tutto esaurita, di quel cantautorato italiano cosiddetto indie che guardava proprio alla musica leggera di qualche decennio prima. E in effetti Paul Giorgi sembra camminare su una rotta già percorsa da alcuni in quella fase, per esempio da Giorgio Poi, con cui condivide l’approccio vocale mma anche l’attenzione verso lementi funk e arrangiamenti vicaci, piuttosto che verso i papponi da pianobar che pure avevano avuto un loro momento di rivalsa qualche anno addietro. ‘Anice’ è una traccia dove il malessere è confessato e raccontato con tono divertito, leggero, grazie ad un buon equilibrio tra l’arrangiamento e un efficace set di melodie, ammiccanti nella strofa e sfacciatamente orecchiabili in un ritornello a base del classico ‘tu tu tu’.

Non c’è bisogno di dire che non c’è niente di nuovo, né rispetto alla vecchia musica leggera italiana né tantomeno rispetto alla rilettura it-pop, ma non c’è bisogno di pensarci in questi tre minuti scarsi di ‘Anice’.

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La recensione Anice di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-15 10:32:29

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