Cinque pezzi intensi e raffinati, "Figli" prediletti di sofisticate forme artistiche come il teatro e la canzone d'autore
Figli, il nuovo EP di Melga, è un disco che non può essere ascoltalo senza una certa dose di concentrazione. Dimenticatevi lo zapping distratto che facciamo su Spotify stipati sul treno di ritorno verso casa o mentre facciamo le pulizie. Con questo mini-album, la cantautrice originaria di Massafra, in provincia di Taranto, ci regala cinque tracce raffinate, che trovano la loro ragion d'essere in contesti altrettanto distinti come sale concerto e teatri, luoghi nei quali la nostra attenzione è e deve essere rivolta esclusivamente alla musica.
Anticipato dall'omonimo singolo uscito lo scorso settembre per DIGA Records, Figli è un disco che si rifà alla scuola cantautorale più colta partorita dal nostro Paese, frequentata da giganti come Franco Battiato e Giorgio Gaber.
Partendo da questa solida base, Melga esplora con arrangiamenti raffinati le varie identità assunte dalla canzone italiana: dal teatro-canzone à la Gabriella Ferri (Teresa) al jazz d'autore paolocontiano (Cara Margerita), fino al baroque pop profumato da timidi sentori progressive rock (Francesca). Una variegata pletora di eleganti panorami armonici nei quali l'artista tarantina riesce ad orientarsi con notevole perizia.
In questo suo ultimo EP, la voce e il pianoforte (magistralmente suonato) di Melga ci prendono per mano e ci accompagnano attraverso uno sfaccettato collage sonoro, danzando leggeri tra le cinque righe del pentagramma.
Figli è una piccola ed elegante perla, intensa e introspettiva, che oltre a riflettere anni di ricerca musicale e performance dal vivo in tutta Italia, fa crescere in chi lo ascolta grandi aspettative verso quelli che saranno i prossimi passi di un'artista dotata di un talento cristallino.
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La recensione Figli di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-01-25 23:17:00
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