Pop latino ai piedi di una ziqqurat? Con Michelangelo Martin tutto questo è possibile
I capitelli in stile ionico, dorico e corinzio, il Po che nasce dal Monviso e la stramaledetta barbabietola da zucchero. Da decenni il sistema scolastico italiano inculca nelle teste di intere generazioni dei veri e propri tormentoni nozionistici che, volente o nolente, si attaccano all'ippocampo e non si levano neanche a pagarli.
E anche per il nuovo singolo di Michelangelo Martin galeotto fu un probabile pisolino schiacciato sulle pagine di un libro di storia. In Mesopotamia il giovane cantautore originario delle Marche ma milanese di adozione scomoda nientepopodimeno che gli intramontabili Sumeri, paragonando l'estasi amorosa a un immaginifico volo planato sulla Terra dei due Fiumi.
Per evocare questi antichi e misteriosi paesaggi mediorientali Martin ha preferito i delicati arpeggi di chitarra classica uniti al dolce tappeto ritmico delle congas alla scrittura cuneiforme. Sonorità vicine a quel pop latino fatto di atmosfere rilassanti e oniriche ma capaci di invogliare anche il più pigro dei viaggiatori a mettersi uno zaino in spalla ed esplorare gli angoli più remoti del mondo: dalla ziqurrat di Ur alle piramidi messicane di Chichén Itzá.
Con Mesopotamia Michelangelo Martin si discosta dalle atmosfere elettroniche dei suoi singoli precedenti, adottando un approccio "analogico", vicino a generi musicali più tradizionali. Una prova di grande maturità, che dimostra quanto questo giovane artista sia in grado di spaziare all'interno dei vasti territori offerti dal pop con la stessa naturalezza con cui è stato in grado a unire, nella stessa canzone, il popolo sumero a quello dei maya.
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La recensione Mesopotamia di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-10-26 02:03:00
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