Senza mezze misure la rabbia di Vipra riesce ad esplodere nella spaventosa sincerità del suo ultimo disco.
L’abbiamo conosciuto con i Sxrrxwland - uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni, caduti come una meteora oscura sul panorama musicale italiano- e l’abbiamo ritrovato da solista in Simpatico, solare, in cerca di amicizie. Un cambiamento che sembrava quasi un cedimento alle logiche del mercato musicale per Vipra, un avvicinamento a un pop punk dal linguaggio più catchy e dalle sonorità meno spigolose; un disco comunque al di sopra della media, inserito in un contesto che sembrava andare stretto.
Queste, però, erano solo alcune delle sfaccettature del suo progetto, che ancora non consentivano uno sguardo più in profondità; Musica dal Morto, il suo ultimo lavoro, è quel tassello che mancava per conoscere a tutti gli effetti l’artista, il suo punto di vista sul mondo, la sua rabbia, la sua stanchezza verso un pianeta popolato dall’ipocrisia che rimane sempre uguale a se’ stesso.
Primo passo: spingere il sound verso l’estremo, così da rendere possibile una perfetta armonia d’intenti con il sentire interiore, che cerca di farsi strada verso l’esterno senza più mezze misure. Passando da un post punk trascinante a un hard rock più sporco, Musica dal Morto non vuole seguire il flusso dell’ennesimo ritorno del sempre uguale con melodie che rimandano al revival punk degli anni novanta, ma andare contro ogni possibile moda. Anzi, contro ogni moda italiana: infatti, all’interno del nostro mercato musicale un disco del genere risulta scomodo, di difficile collocazione in una corrente. Dando uno sguardo all’industria musicale estera, però, il progetto di Vipra si allinea in modo perfetto alle sonorità di band come Viagra Boys o Idles.
Musica dal Morto non vuole sfruttare i nomi di artisti che hanno fatto la storia della musica diventandone elogio funebre. L’operazione compiuta da Vipra è quella di racchiudere la sua sensibilità in dediche a chi, morto troppo presto, ha lasciato un vuoto quasi incolmabile nel mondo della musica. Il peso dell’assenza si trasforma in occasione per mostrare quelli che sono i reali punti di crisi non solo dell’industria musicale ma della società in generale, tra incomunicabilità, frasi retoriche (Mr. Popstar - TENCO), banalizzazione e spettacolarizzazione del dolore (Vestito di Cristo - VICIOUS).
A rimanere incastrata tra le note è la collera di chi si rende conto di quanto scivoloso sia cercare di slegarsi da certe dinamiche, amplificata da un velo di malinconia che ricopre tutto attraverso le distorsioni delle chitarre. Oggettivo e senza filtri, più personale che mai, questa volta Vipra non accetta nessuna mezza misura all’interno di uno dei dischi più d’impatto e convincenti dell’anno. Se il desolante racconto del presente che prende vita dalle sue strofe può fare paura, ricordiamoci sempre che qualcuno ha donato tutta la sua vita all’arte, per poi ritrovare il suo nome sopra un premio del cazzo.
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La recensione Musica dal morto di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2023-12-03 11:46:00
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