Vivere, crescere, lavorare e, soprattutto, suonare
Dove nascere di Federico Dragogna è un disco profondo e complesso, quasi antistorico non in senso peggiorativo, ma proprio come segno di distinzione rispetto a tanta, troppa, musica "apri&gusta" italiana (e non) di questi ultimi anni. Basta ascoltare brani come Spugna o la stessa title track: c'è molto del "Dragogna-pensiero" o, per meglio dire, del modo che ha lo storico membro de I Ministri di vedere la vita e le cose. E di vita, crescita, lavoro, sbattimenti vari e, soprattutto, suonare e fare musica è pieno zeppo questo album, che vi prego di ascoltare quando avete il tempo necessario. Federico Dragogna intesse un discorso al tempo stesso intimo e corale di come vede il mondo.
Cantautorato tradizionale non nel senso conservatore o, peggio, tradizionalista, ma di antico/artigianale, ovvero fatto a mano. Se prendete, ad esempio, Cascate, vi accorgerete come dentro questa canzone c'è molto, se non tutto, della produzione solista dello stesso Dragogna, qualche eco dei "suoi" Ministri e, ovviamente, gli ascolti che l'hanno accompagnato in questi anni, così come gli incontri, gli amori sbagliati e quelli giusti, finanche i viaggi. Un disco liquido perciò, perché esattamente come l'acqua non ha una forma precisa ma impone all'ascoltatore l'azione di "porlo" in un contenitore, per renderlo fruibile, per ascoltarlo, per portarlo magari con sé sotto forma di borraccia di metallo (o di ascolto nelle cuffiette in metropolitana, in alta montagna o, perché, nel soggiorno di casa).
Prendetevi del tempo per ascoltare questo album, perché se c'è una cosa che ho capito nel diventare, mio malgrado, grande è dare valore a ogni singolo rintocco dell'orologio, sia che stia da solo ad ascoltare un disco, sia che passi un momento con le persone a cui voglio bene.
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La recensione Dove nascere di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-01-04 08:50:00
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