Dieci tracce strumentali di sperimentazione elettronica e psichedelica
Alessio Accardi ama spaziare attraverso i diversi mondi musicali possibili. L'abbiamo conosciuto come cantautore alternativo, acustico e pop rock di Cassano d'Adda in provincia di Milano e ora lo ritroviamo compositore strumentale di "elettronica psichedelica" nell'etereo iperspazio del multiverso e delle Percezioni sensoriali extracorporee.
Così gli universi sonori delle dieci tracce del nuovo album Universi e Metaversi sono in grado di ricreare ambientazioni mentali evocative, già a partire dai titoli delle tracce, dalle Colline di Glitters alla Toilette di un club carica di elettricità.
Se Una rosa ad Istanbul ha uno scheletro in cui sono protagoniste le note del sintetizzatore e le pizzicate di uno strumento a corda, Le lacrime di Cristo portano l'ascolto attraverso terreni più cupi e intensi.
Il te delle cinque a sorpresa suona piuttosto rock e dark, insieme a Le tue paranoie. Nella chiusura affidata a UdireVeroBrusio entrano i rumori della quotidianità, del traffico, dei media, tutti quei continui segnali insomma che ci intasano il cervello ogni giorno.
L'artista lombardo - cantante, chitarrista acustico, tastierista e ora anche producer elettronico - appartiene alla Classe 1984, una generazione quasi mitica che forse non è mai riuscita davvero a trovare un preciso posto nel mondo e così continua a cercare, ad esplorare angoli di universo, a indagare possibili soluzioni future.
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La recensione Universi e Metaversi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-03-19 12:28:41
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