Il grunge non morirà mai. C’è qualcosa di magnetico in queste note, che, nonostante tutto (il tempo che arrugginisce i riff, i detrattori che voltano faccia e gabbana, gli imitatori che sviliscono rabbia e inventiva), ha un fascino indiscutibile. Perché, fuor di metafora, non c’è niente di meglio che urlare – e tanto, e forte – davanti ad un microfono. Qualcuno ascolterà.
Loisir, dunque. Che fanno una musica che non volta faccia e gabbana e che non svilisce rabbia e inventiva di un genere comunque epocale. I riff mantengono – un po’ a fatica, per la verità – una certa vitalità plastica. E anche se c’è qualche segno di ossidazione, la struttura regge discretamente. Come un garage piccolo e sporco in cui gli At The Drive-In suonano le canzoni di “Bleach”.
I muscoli ci sono. La tempra pure. Manca però la finezza. Il guizzo che li fa risaltare in mezzo a tante altre band simili per approccio e prospettive. Perché come diceva una pubblicità, la potenza è nulla, senza il controllo. Ma i risultati ottenuti da “Demo 2006” sono comunque incoraggianti. Possono migliorare.
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La recensione Demo 2006 di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-01-31 00:00:00
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