Disagio Siamo noi 2023 - Indie, Alternativo

Siamo noi precedente precedente

Una lente emozionale sulla vita di provincia, sulle emozioni, sui percorsi che partono dal basso per arrivare chissà dove, purché sia meglio del punto di partenza.

Siamo noi è il nuovo lavoro di Disagio (Donato Ciao), artista salernitano classe '90.

Si tratta di una raccolta di dodici canzoni in stile rock indie. Disco autoprodotto e, per questo, molto spontaneo ed energetico, inizia con Siamo noi, una sorta di presentazione generazionale molto coinvolgente, con chitarre in vista e suoni sporchi in perfetto stile indie.
Crescenzo si svuota di tutto e rimane nelle strofe una cantilena voce, batteria e basso distorto, per poi partire a regime nel ritornello.
Mattone si presenta con un sound più serioso e austero, un numero più basso di bpm. La batteria fa colore sui piatti, ma manca il sostegno ritmico almeno fino alla seconda strofa, dove la canzone prende definitivamente forma. C'è grande ricerca di suoni per ottenere un ambient ben preciso e messo a fuoco.

Mamma è un diesel e parte in maniera sbilenca, ma trova la quadra all'ingresso della strofa cantata. Anche qui, come nelle tracce precedenti, i testi sono diretti, poche immagini poetiche, ma tante descrizioni tridimensionali, chiare e fortissime.

Previdenza sociale parte col freno a mano e pian piano prende corpo, ma rimane sottotono rispetto alle sorelle. 10 agosto ha un'intro con un coretto che ripetendosi sfiora quasi la psichedelia, ma forse talvolta distoglie l'attenzione da tutto ciò che succede attorno, almeno finché non entra la chitarra distorta del ritornello. La seconda parte è un'esplosione di suono tutta da scoprire.

Figli di... è il colpo d'acceleratore al momento giusto, così come il synth fuori scala è la scossa che serve all'orecchio per risollevare l'attenzione generale. Bolle è invece quel piede piantato nel freno che non ti aspetti e, ancora una volta, è una scelta azzeccata per tenere alta la soglia dell'attenzione.

Dritto per dritto ha un'intro strumentale energica di quasi un minuto, scelta coraggiosa per gli standard della musica pop contemporanea. C'è poca escursione sonora tra strofe e ritornelli e, se da una parte questo fa perdere dinamica, dall'altra rende la canzone compatta e potente.

Fiat Uno mantiene l'andatura veloce della traccia che lo precede, ma con meno mordente e gain. Bella l'idea di dimezzare il ritmo del ritornello per poi farlo ripartire prepotentemente col charlie semiaperto. A caval donato è un treno che parte con batteria, chitarre elettriche e acustiche che fanno un sacco di groove e bella confusione, soprattutto nel finale.

Si chiude con Che fine abbiamo fatto, la canzone più lunga della tracklist, che si prende la responsabilità di chiudere la porta e spegnere la luce.
Si tratta di una ballata morbida, una sorta di mente locale, di riassunto esaustivo del disco che è stato.

In conclusione Siamo noi è un disco molto interessante da ascoltare, che non bara e che gioca con i propri limiti e, in generale, con le armi che ha a disposizione. La voce non è timbricamente indimenticabile, ma funziona perché è dentro le canzoni, si sente che il pathos del compositore combacia con quello dell'esecutore. Le scelte fatte in fase di mix e produzione sono fatte con grande oculatezza e in funzione di un'omogeneizzazione del sound che permette all'album di essere fruito interamente bene, nonostante alcune tracce siano meno efficaci di altre. Si, perché questo non è un disco perfetto e immagino che non si ponga l'obiettivo di esserlo, ma è un disco ben fatto e ottimamente confezionato e, soprattutto, non è un disco allineato e suona unico, cosa difficilissima al giorno d'oggi.

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La recensione Siamo noi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-01-30 12:29:44

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