La malinconia nei confronti della propria terra è una tormenta di suoni
I pensieri sono percussioni nella testa, i sogni sono virgole elettriche che appaiono all'improvviso nel cuore della notte, i ricordi sono cori che svaniscono sullo sfondo, lontani. A volte la vita sembra un far west di contrabbando, una carovana di anime, altre volte somiglia a un film surrealista in cui voci remote emergono dall'oscurità per gridarti in faccia il tuo nome d'arte.
Ad ogni modo, a un certo punto, cala sempre un tramonto sulle preoccupazioni, là dove il giallo del grano incontra il blu del mare (Ripagnola alle 19), mentre in un trullo abbandonato al sole squilla un vecchio telefono con la cornetta, prefisso 080, finché la suoneria non si trasforma, si modifica, diventando una soballera, una tarantella, una tammurriata.
E' la quiete prima della tormenta, è il tuono che colpisce a tempo il tamburo, è il ritmo della malinconia, è la batteria della nostalgia.
Mezz'Aller è il disco di debutto di Vincenzo Guerra in arte Maladè, batterista pugliese già sul palco al fianco di artisti come Ghemon. Le nove tracce del progetto sono strumentali ma anche arricchite da suggestioni vocali sparse ed efficaci.
I pezzi sanno così racchiudere la visione della musica dell'autore, che unisce il funk e il nu jazz, l'Adriatico e la città, il Sud di Bari e il cuore del mondo, il dialetto e le lingue universali, le sonorità più contemporanee e le ispirazioni più legate alla tradizione (U Macid).
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La recensione Mezz'Aller di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-06-12 22:26:23
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