Marco Scrudato CRISI 2024 - Lo-Fi, Sperimentale

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Un disco di elettronica retrò ed apocalittica, che riesce a fare di alcuni dei suoi limiti un punto di forza

Quella di Marco Scrudato è certamente un’elettronica DIY che trasuda cameretta e solitudine, un DNA che pone sicuramente dei limiti tecnici, a partire dalla cura di alcuni elementi di sound design e dalla scarsa intelligibilità di alcuni degli elementi vocali più narrativi, ma è anche il centro della fiamma di un fascino obliquo, ineffabile è un po’ sconclusionato, che avvolge questo nuovo progetto del produttore. Le dieci tracce, per appena circa quindici minuti complessivi, sono costruite da loop di synth e batterie organizzati in costruzioni vicine all’IDM distesa e riflessiva dei Boards Of Canada, con incursioni di chitarre tawngy e basso che arrivano direttamente da un post-punk meccanico e solipstistico, a volte tangenziale alle atmosfere dei nostri CCCP.

Il risultato è una serie di brevi flash dal filtro retrò, coniugati ad un futuro trapassato remoto che guarda su paesaggi al di là del collasso digitale e dell’antropocene. Lo scenario, ipoteticamente distopico, è quello indicato in maniera forse didascalica, certamente incontrovertibile, dai temi toccati dai titoli delle tracce e da alcuni frammenti vocali, anche dello stesso Scrudato (XXI): intelligenza artificiale, allevamenti intensivi di animali, energie alternative al fossile e certamente CRISI.

Sono temi che vengono tratteggiati, evocati, suggeriti e lasciati lì come spunto di riflessione, quando le brevi tracce, dopo qualche giro e a volte uno o due evoluzioni di arrangiamento semplicemente finiscono; lasciandosi dietro il peso dei loro limiti compositivi ma anche di un certo fascino quasi da non finito, una certa urgenza comunicativa sottolineata anche dall’enfasi della maggior parte dei suoni, drammatici e ruvidi, di questo disco enigmatico e intrigante.

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La recensione CRISI di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2024-05-29 22:36:11

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