Chitarra acustica serpeggiante, voci melodiose filtrate che si affastellano creando ora ciondolanti quadretti pop, ora distillate gocce di rugiada psichedelica (con quelle chitarre tremolanti che si distendono echeggianti a creare un senso di estraniante profondità). "L'ultima volta che" è proprio ben riuscita, incalzante e simpaticamente scanzonata ma sobrissima nella sua costruzione ritmica (vedi alla voce Gomez). Molto bella anche "Satellite", tiro basso funk stile Madchester, un po' disincanto Charlatans e un po' carnalità cheap Negrita."La Ragazza Adesso Ha Il Suo Castello" è invece una ballata avvolta di bambagia, l'ascolti e ti sembra di esserti appena svegliato in una fumeria d'oppio una domenica pomeriggio ...insomma, fondere l'imprinting melodico italiano con un corpo british non è certo facile, ma la clonazione è avvenuta. Belli anche i testi, poetici ma svuotati da inutili enfasi: in "Vertigine" ad esempio cantano "Abbiamo un sasso per ogni lampione" ...e allora avanti, infrangete definitivamente la luce dei vostri mentori e proseguite nel buio seguendo l'istinto, solitamente non si sbaglia mai.
Un unico appunto, nella lettera di presentazione il gruppo sostiene di aver "ricercato un linguaggio, che fosse potente, autentico, emozionante" e di aver "fallito in due cose su tre..."...secondo me, Baricco non fa un songwriting più ricco.
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La recensione Mai Dove Ti Trovi di Scritto da Giulio Pons è apparsa su Rockit.it il 2007-01-18 00:00:00
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